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    Milano sotto scacco edilizio: 150 cantieri fermi e 12 miliardi congelati

    Benzinga NeuroBy Benzinga Neuro21/07/2025 Generale 3 min. di lettura
    Milano sotto scacco edilizio: 150 cantieri fermi e 12 miliardi congelati
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    In una città che correva verso una trasformazione urbana senza precedenti, Milano si sveglia improvvisamente frenata. Un’inchiesta giudiziaria legata al settore edilizio ha bloccato oltre 150 progetti di rigenerazione urbana, congelando più di 12 miliardi di euro di investimenti. Un colpo inaspettato che rischia di spegnere la fiducia accumulata negli ultimi anni, con conseguenze che vanno ben oltre i confini dei cantieri.

    Cosa è successo

    L’indagine in corso ha paralizzato numerosi interventi urbanistici, molti dei quali già in fase avanzata. Oltre ai danni economici, si fa strada un effetto domino: famiglie in attesa di nuove abitazioni, operatori del settore in stallo, e una città che si ritrova con i motori spenti proprio nel momento più ambizioso della sua rinascita.

    Il blocco non riguarda solo le nuove costruzioni, ma incide pesantemente anche sulla riqualificazione dei quartieri esistenti. In un attimo, quello che doveva essere un nuovo skyline si trasforma in una distesa di impalcature abbandonate, simbolo di un’impasse che rischia di protrarsi a lungo.

    Secondo le prime analisi, il colpo economico è già visibile: potenziali perdite per miliardi e un tessuto urbano che si sfalda, lasciando vuoti non solo fisici ma anche sociali e occupazionali.

    Il Comune e gli operatori immobiliari si trovano ora davanti a un bivio: attendere sviluppi legali o trovare un modo per tutelare il sistema edilizio senza compromettere la giustizia. Un equilibrio delicato, che richiede lucidità e collaborazione.

    Perché è importante

    Dietro ai numeri si nasconde un impatto umano pesantissimo. L’interruzione dei progetti significa posti di lavoro sospesi, mutui rimandati, traslochi cancellati. Si stima che il mancato indotto valga fino a 26 miliardi di euro, colpendo settori collegati come logistica e trasporti — e con essi migliaia di famiglie.

    Dal punto di vista delle finanze pubbliche, la situazione è altrettanto grave. Il Comune perde ogni anno tra 60 e 80 milioni di euro in oneri di urbanizzazione e tasse edilizie, fondamentali per i servizi ai cittadini. Inoltre, le monetizzazioni delle aree a standard, già sottostimate per 14,4 milioni di euro, mettono ulteriore pressione sulle casse comunali.

    Le conseguenze non si fermano a Milano. Alcune stime indicano che il blocco potrebbe ridurre il PIL nazionale di circa 38 miliardi nei prossimi cinque anni. Intanto, le pratiche urbanistiche sono crollate del 50%, un indicatore inquietante per l’intero comparto.


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    Foto: DifferR/Shutterstock

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