Con l’arrivo della stagione fiscale, anche per chi ha ricevuto la NASpI nel 2024 si avvicina il momento di affrontare la dichiarazione dei redditi tramite il Modello 730/2025. Un passaggio cruciale, che richiede attenzione nella compilazione e accuratezza nel controllo dei dati, per evitare ritardi o complicazioni. La Certificazione Unica dell’INPS rappresenta la base di partenza per dichiarare correttamente quanto ricevuto.
Cosa è successo
Chi ha percepito la NASpI nel 2024 deve indicare correttamente i dati nella dichiarazione. La Certificazione Unica rilasciata dall’INPS riporta l’importo totale erogato e i giorni di fruizione, ed è fondamentale verificarne la correttezza. Un errore potrebbe causare controlli o bloccare il rimborso.
Il termine da ricordare è il 30 settembre 2025, scadenza per presentare il 730 e accedere al rimborso nei tempi previsti. Tuttavia, l’INPS eroga i rimborsi solo se risulta ancora sostituto d’imposta al momento del conguaglio. Chi ha terminato la NASpI prima potrebbe non ricevere l’accredito automatico.
In caso di assenza del sostituto d’imposta – per esempio per chi risiede all’estero o ha redditi esenti – il rimborso avverrà direttamente dall’Agenzia delle Entrate. I tempi, però, possono essere più lunghi e servono ulteriori accorgimenti nella compilazione del modello.
Perché è importante
Una gestione attenta del 730 consente di ottenere il rimborso in modo tempestivo. Per i percettori di NASpI, conoscere le regole specifiche è fondamentale per non incorrere in errori o ritardi.
Chi non ha più l’INPS come sostituto deve sapere che dovrà pagare eventuali debiti con F24 e attendere che l’Agenzia liquidi i crediti, con tempistiche meno rapide.
Infine, l’assistenza di un professionista fiscale può fare la differenza: tra codici, modelli e scadenze, è meglio non affidarsi all’improvvisazione.
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