La Legge di Bilancio 2025 introduce un deciso cambio di rotta per i bonus edilizi, con aliquote ridotte e criteri più rigidi. L’obiettivo del legislatore è razionalizzare le agevolazioni, limitando gli incentivi e focalizzandosi sulla sostenibilità. Le nuove norme, chiarite nella circolare 8/E dell’Agenzia delle Entrate, impongono a chi vuole ristrutturare casa una pianificazione più attenta.
Cosa è successo
Per il bonus ristrutturazioni, la detrazione resta al 50% solo per la prima casa, con un tetto massimo di 96.000 euro. Per le seconde case e altri immobili, l’aliquota cala al 36% con un limite dimezzato a 48.000 euro. I lavori ammessi si restringono a interventi di manutenzione straordinaria e risanamento conservativo.
L’ecobonus subisce un taglio significativo: si passa dal 65% al 50% per le abitazioni principali, mentre per gli altri immobili il beneficio scende al 36%. Inoltre, vengono esclusi dagli incentivi gli impianti a gas, una scelta in linea con la transizione ecologica.
Il sismabonus registra la riduzione più drastica: dall’85% al 50% per le abitazioni principali e al 36% per gli immobili non residenziali. Il superbonus, infine, scende al 65%, ma solo per i lavori già autorizzati entro il 15 ottobre 2024.
Perché è importante
Queste modifiche segnano la fine di un’era espansiva in ambito edilizio, con importanti ripercussioni per famiglie e imprese. Chi intende accedere agli incentivi dovrà agire con tempestività per sfruttare le ultime finestre normative.
Restano alcune opportunità interessanti, come la proroga del bonus mobili (50% fino a 5.000 euro) e il nuovo incentivo per elettrodomestici efficienti, con un contributo del 30% per famiglie con ISEE sotto i 25.000 euro.
Confermata infine la detrazione del 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche, valida fino alla fine del 2025: un segnale positivo sul fronte dell’inclusività abitativa.
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Foto: Gumbariya/Shutterstock
