Il calendario fiscale segna una data cerchiata in rosso: il 31 luglio 2025 è il termine per non perdere i benefici della Rottamazione-quater. Un’occasione decisiva per milioni di italiani con debiti pendenti. Ma attenzione: c’è ancora un piccolo margine di tolleranza — cinque giorni in più — per chi teme di non farcela in tempo. Facciamo chiarezza su chi deve pagare, quanto, e come mettersi in regola senza rischiare.
Cosa è successo
Chi ha aderito alla Rottamazione-quater ha un appuntamento fiscale importante: il 31 luglio scade il termine per il pagamento della nona rata per chi è in regola con i precedenti versamenti, oppure della prima o unica rata per i contribuenti riammessi. L’Agenzia delle entrate-Riscossione, però, concede una tolleranza di cinque giorni: si potrà pagare entro il 5 agosto 2025 senza perdere i vantaggi della sanatoria.
La Rottamazione-quater, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, riguarda cartelle esattoriali affidate tra il 2000 e il 2022. Chi aderisce salda solo il capitale e alcune spese di notifica, lasciando fuori interessi di mora, aggio e sanzioni — un taglio netto del debito fiscale che può fare la differenza.
Nel 2025, grazie alla Legge n. 15/2025, è stato possibile riammettere chi era decaduto dalla rottamazione per mancato pagamento entro dicembre 2024. Questi contribuenti possono pagare in un’unica soluzione o dilazionare fino a 10 rate, a partire proprio da luglio.
Ad oggi, circa 3 milioni di italiani hanno aderito alla rottamazione, e sono 250.000 quelli che hanno approfittato della riammissione. Numeri importanti, ma ancora lontani dai 14 milioni con almeno una cartella aperta. Segno che c’è ancora molta strada da fare nella gestione del debito fiscale.
Perché è importante
Per chi ha debiti con il Fisco, questa è una finestra da non lasciarsi sfuggire. La definizione agevolata non è solo uno sconto economico — è una seconda possibilità per ripartire senza il fardello di interessi e sanzioni. In tempi di inflazione e tassi alti, liberarsi da oneri improduttivi è quasi un atto di resilienza economica.
Le modalità di pagamento sono tante: banche, poste, tabaccherie, home banking, pagoPA, o anche direttamente sul sito dell’Agenzia delle entrate-Riscossione o tramite l’app Equiclick. Non ci sono più scuse legate alla complessità. I moduli si trovano nella comunicazione ricevuta o possono essere scaricati online con SPID, CIE, CNS o Entratel.
Chi ha difficoltà a pagare tutto, può utilizzare il servizio ContiTu: un sistema flessibile che consente di escludere alcune cartelle dalla definizione agevolata, scegliendo di saldare solo quelle ritenute più urgenti. Una sorta di “menù alla carta” del debito, utile per chi ha risorse limitate. E si può usare fino a 10 volte per ogni comunicazione.
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Foto: song_about_summer/shutterstock