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    Sanità italiana in crisi: 4,5 milioni di italiani rinunciano alle cure

    Il sistema sanitario italiano è sotto pressione con milioni di italiani che rinunciano alle cure per via dei costi e della mancanza di medici.
    Benzinga NeuroBy Benzinga Neuro12/10/2024 Generale 2 min. di lettura
    Sanità italiana in crisi: 4,5 milioni di italiani rinunciano alle cure
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    Il sistema sanitario italiano è in crisi: 4,5 milioni di persone rinunciano alle cure mediche a causa dell’aumento dei costi e della carenza di medici.

    Cosa è successo

    Secondo il 7° Report della Fondazione Gimbe, la spesa sanitaria delle famiglie italiane è aumentata del 10,3% e la spesa per la prevenzione è diminuita del 18,6%. La Fondazione rivela un deficit di 52,4 miliardi di euro nella spesa sanitaria pubblica rispetto alla media UE, con una previsione di riduzione del PIL al 6,2% entro il 2026.

    Il report sottolinea che nel 2023, 4,5 milioni di persone rinunceranno alle cure, di cui 2,5 milioni per motivi economici. I fondi pubblici si sono rivelati insufficienti e le proiezioni del governo indicano che questa tendenza continuerà.

    “Le persone sono costrette a pagare di tasca propria un numero crescente di servizi sanitari”, ha dichiarato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. Ha aggiunto che la situazione è “in continuo peggioramento” e l’accesso alle cure dipende sempre più dalla capacità di sostenere personalmente i costi o di avere un’assicurazione sanitaria.

    Il report del Gimbe mostra che, nonostante l’aumento della spesa sanitaria pubblica a 134 miliardi di euro nel 2024, rimane un divario di 889 euro pro capite rispetto alla media dei Paesi OCSE dell’Unione Europea.

    Perché è importante

    Secondo l’analisi della Fondazione, tra il 2010 e il 2019 la sanità ha subito una perdita di 37 miliardi di euro, dovuta ai tagli effettuati per riequilibrare i conti pubblici o a finanziamenti inferiori a quelli previsti.

    Nonostante l’Italia abbia 4,2 medici ogni mille abitanti, un dato superiore alla media OCSE (3,7), molti professionisti stanno abbandonando alcune specializzazioni, in particolare la medicina d’urgenza.

    Le previsioni per il futuro non mostrano segni di ripresa dei finanziamenti pubblici per la sanità. Secondo il piano di bilancio strutturale approvato il 27 settembre in Consiglio dei Ministri, il rapporto spesa sanitaria/PIL è destinato a scendere dal 6,3% nel 2024-2025 al 6,2% nel 2026-2027.


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