Le borse europee, compresa Piazza Affari, iniziano la giornata con un andamento prudente, riflettendo l’attesa per i dati chiave sull’inflazione dell’Eurozona. L’indice FTSE Mib segna un lieve progresso dello 0,2%, raggiungendo quota 34.400 punti, mentre l’attenzione degli investitori si concentra sui principali dati macroeconomici previsti per oggi.
Cosa è successo
Piazza Affari apre con movimenti contenuti, con Finecobank in evidenza grazie a un rialzo del 4,8% dopo l’upgrade di JPMorgan, che ha alzato il target price a 16,3 euro. Buona performance anche per Banco BPM, mentre Ferrari e Interpump cedono terreno. A livello europeo, si attendono i dati sull’inflazione di novembre, un indicatore chiave per le prossime decisioni della BCE, in un contesto di tassi di interesse elevati che continuano a influenzare i mercati.
Sul fronte obbligazionario, lo spread BTP-Bund rimane stabile intorno ai 143 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,82%. Il petrolio Brent si mantiene sopra i 78 dollari al barile, mentre l’euro/dollaro si assesta a quota 1,09, segnalando stabilità sul mercato valutario. Intanto, dagli Stati Uniti arriveranno dati sul mercato del lavoro, utili per anticipare le mosse della Federal Reserve.
Tra i principali temi macro, oltre ai numeri sull’inflazione, si seguono i segnali provenienti dalla Cina, con dati misti su export e import, e le decisioni sui tassi da parte della Banca centrale giapponese, che adotta un approccio accomodante rispetto alle controparti occidentali.
Perché è importante
La pubblicazione dei dati sull’inflazione dell’Eurozona è cruciale per capire le prossime mosse della BCE. I recenti segnali di rallentamento dell’inflazione in paesi come Spagna e Francia potrebbero indicare un percorso verso una politica monetaria meno restrittiva. Tuttavia, l’elevato livello del “core inflation” resta una preoccupazione per i policymaker.
Il mercato obbligazionario continua a essere un termometro delle aspettative economiche. La stabilità dello spread BTP-Bund e dei rendimenti del Bund tedesco riflette l’attesa di eventuali aggiustamenti nelle politiche della BCE, mentre gli investitori monitorano attentamente il rischio di recessione in Europa.
Infine, il focus sull’andamento del petrolio e del cambio euro/dollaro offre un quadro del sentiment globale. La resilienza del Brent sopra i 78 dollari al barile sottolinea una domanda robusta nonostante le incertezze economiche, mentre il dollaro forte potrebbe continuare a influenzare le esportazioni europee, un fattore chiave per la ripresa economica della regione.
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