La Borsa di Milano apre la settimana in territorio positivo, con gli investitori attenti agli sviluppi sui dazi commerciali e ai dati sull’inflazione. Il FTSE MIB segna un rialzo moderato, sostenuto dai titoli bancari e del settore energetico. Sul fronte internazionale, i mercati monitorano le politiche della Federal Reserve e le tensioni sui dazi tra Stati Uniti e Cina. Gli operatori restano cauti in attesa di nuovi dati macroeconomici che potrebbero influenzare le prossime mosse delle banche centrali.
Cosa è successo
Piazza Affari ha aperto la giornata in rialzo, con il FTSE MIB sopra la parità, sostenuto da acquisti su titoli finanziari ed energetici. Tra i migliori del listino spiccano le banche, spinte dalle aspettative su una politica monetaria meno restrittiva. Anche il settore oil & gas beneficia della ripresa del prezzo del petrolio, che sostiene le performance di Eni e Saipem. Sullo sfondo, permane l’attenzione sull’andamento dell’inflazione e sulle decisioni delle banche centrali.
A livello macroeconomico, gli investitori seguono con attenzione l’andamento dei prezzi al consumo, sia in Europa che negli Stati Uniti. I dati sull’inflazione saranno determinanti per le prossime decisioni della BCE e della Fed, influenzando il costo del denaro e la liquidità sui mercati. L’attenzione è rivolta anche ai dati sulla crescita economica, che potrebbero offrire spunti sulle prospettive del mercato azionario.
Oltre all’inflazione, gli investitori osservano da vicino le tensioni commerciali tra USA e Cina. Il rischio di nuovi dazi imposti dall’amministrazione americana potrebbe avere ripercussioni sulle catene di approvvigionamento globali. Un eventuale aumento delle tariffe doganali potrebbe pesare sui settori manifatturiero e tecnologico, impattando anche le aziende europee esposte al commercio internazionale.
Perché è importante
Il rialzo del FTSE MIB segnala un sentiment positivo tra gli investitori, nonostante le incertezze macroeconomiche. Le banche continuano a beneficiare delle aspettative di stabilizzazione dei tassi, mentre il settore energetico trae vantaggio dalla risalita del petrolio. Questi fattori indicano una possibile ripresa dei mercati azionari nel breve termine.
L’inflazione resta un tema chiave per le politiche monetarie globali, influenzando le decisioni della BCE e della Fed. Se i dati confermeranno un rallentamento della crescita dei prezzi, le banche centrali potrebbero adottare un approccio più accomodante, favorendo i mercati. Tuttavia, un’inflazione persistente potrebbe rendere necessario un mantenimento di tassi elevati.
Le tensioni sui dazi tra USA e Cina potrebbero avere un impatto significativo sulle catene di fornitura e sui margini delle imprese. Un’escalation delle misure protezionistiche potrebbe rallentare la crescita globale, penalizzando in particolare i settori legati all’export. Per questo motivo, i mercati restano vigili sugli sviluppi delle politiche commerciali internazionali.
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