La giornata di contrattazioni sulle Borse europee parte in positivo dopo i ribassi di ieri, con l’attenzione degli investitori concentrata sulla crisi politica in Francia. Il Ftse Mib di Milano cresce dello 0,21%, mentre il Dax di Francoforte avanza dello 0,49% e il Cac 40 di Parigi dello 0,46%. L’indice S&P 500 di Wall Street ha invece raggiunto un nuovo record storico, chiudendo a 6.481 punti (+0,2%). Buoni segnali arrivano anche da Tokyo, con il Nikkei in rialzo dello 0,7%, seguendo la scia americana.
Cosa è successo
Nonostante l’ottimismo generale, il colosso tecnologico Nvidia ha registrato un calo del 2% nel pre-market a Wall Street, deludendo il mercato con i conti del secondo trimestre. Pur avendo riportato ricavi superiori alle stime con 46 miliardi di dollari, i guadagni nel segmento data center sono risultati inferiori alle aspettative. Questo segmento è fondamentale, rappresentando circa l’89% delle vendite dell’azienda.
Intanto, sul fronte europeo, la crisi politica in Francia continua a tenere banco. Il premier Bayrou potrebbe lasciare e Macron sta valutando le alternative in vista del voto di fiducia dell’8 settembre, mantenendo alta la tensione sui mercati.
A Piazza Affari, il comparto bancario registra movimenti importanti dopo le recenti debolezze, aggravate dalle indiscrezioni relative a possibili interventi governativi sulle Dta e sui buyback. Tra i titoli in rialzo figurano Stellantis (+1,4%) e STMicroelectronics (+1,3%), supportati anche dai conti di Nvidia e dalla performance di Campari (+1%).
Sul fronte valutario, l’euro si rafforza a 1,1641 dollari, mentre petrolio e gas naturale scendono rispettivamente del 0,8% e dello 0,7%. Lo spread italiano si riduce a 86,4 punti base, con i rendimenti in leggera discesa.
Perché è importante
La giornata mette in evidenza un quadro di mercato ancora fortemente influenzato da fattori geopolitici e macroeconomici complessi. Il nuovo record dell’S&P 500 sottolinea la solidità di Wall Street, ma il dato debole di Nvidia ricorda come settori chiave restino vulnerabili.
In Europa, la crisi politica francese rappresenta un’incognita che gli investitori monitorano da vicino, mentre Piazza Affari tenta una fase di recupero dopo i recenti scossoni.
Il rafforzamento dell’euro e il calo delle materie prime energetiche indicano possibili ripercussioni per i settori import-export e per i margini delle aziende europee.
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