Le borse europee hanno aperto in calo, influenzate dalle decisioni della Federal Reserve statunitense che hanno portato a un ribasso significativo di Wall Street. A Milano, l’indice Ftse Mib ha registrato un calo dell’1,3%, attestandosi intorno ai 33.950 punti.
Cosa è successo
La Federal Reserve ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli al 4,25%-4,5%, ma ha indicato l’intenzione di effettuare solo due ulteriori riduzioni nel 2025, meno di quanto previsto in precedenza. Questa posizione più cauta ha rafforzato il dollaro, che ha raggiunto il massimo degli ultimi due anni, e ha spinto i rendimenti dei Treasury decennali al livello più alto da sette mesi.
Le prospettive delineate dalla Fed hanno avuto un impatto negativo sui mercati azionari statunitensi, con il Nasdaq che ha subito una flessione del 3,56%. Questo trend negativo si è esteso alle borse asiatiche, che hanno chiuso in ribasso, e ha influenzato l’apertura dei mercati europei.
A Piazza Affari, i titoli tecnologici hanno subito le perdite più significative: STMicroelectronics ha registrato un calo del 2,9%, seguita da Nexi (-2,4%) e Prysmian (-2,2%). In controtendenza, Telecom Italia ha limitato le perdite allo 0,8% dopo l’offerta da 700 milioni di euro del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di Retelit per Sparkle. Saipem ha mostrato una variazione simile, beneficiando di una nuova commessa in Nigeria del valore di 900 milioni di dollari.
Perché è importante
Le decisioni della Federal Reserve hanno un impatto significativo sui mercati globali, influenzando i tassi di cambio, i rendimenti obbligazionari e il sentiment degli investitori. La riduzione dei tassi, accompagnata da previsioni di ulteriori tagli limitati, suggerisce un approccio prudente da parte della banca centrale statunitense, che potrebbe riflettere preoccupazioni sulla crescita economica futura.
Il rafforzamento del dollaro e l’aumento dei rendimenti dei Treasury rendono gli investimenti in dollari più attraenti, potenzialmente causando deflussi di capitali dai mercati emergenti e dalle economie europee. Questo fenomeno può esercitare pressioni sulle valute locali e aumentare i costi di finanziamento per le imprese.
Le fluttuazioni nei mercati azionari, in particolare nei settori tecnologici, evidenziano la sensibilità degli investitori alle politiche monetarie e alle prospettive economiche globali. Gli operatori di mercato dovranno monitorare attentamente le future mosse delle banche centrali e gli indicatori economici per adattare le proprie strategie di investimento.
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