Un altro venerdì amaro per la Borsa Italiana, che apre l’ultima seduta della settimana con un segno meno deciso. Le vendite si accaniscono soprattutto sui titoli bancari e sui protagonisti del comparto lusso. Nel frattempo, lo spread resta stabile sopra quota 90, mentre il Bitcoin, dopo aver toccato un nuovo record, scivola sotto i 118.000 dollari.
Cosa è successo
Il FTSEMib perde l’1,06% e scende a 40.100 punti, muovendosi in un range compreso tra 40.099 e 40.490 punti. Male anche gli altri principali indici italiani: il FTSE Italia All Share cede lo 0,99%, il Mid Cap lo 0,53% e lo Star lo 0,81%. È un quadro che riflette un sentiment cauto, se non apertamente pessimista.
I riflettori restano puntati sul comparto bancario, già provato nella sessione precedente. BancoBPM segna un ribasso del 2,59% a 10,145 euro, mentre UniCredit cala dell’1,8% a 58,26 euro. La pressione continua a montare, e gli investitori sembrano ancora in cerca di rassicurazioni.
Non va meglio ai colossi del lusso. Brunello Cucinelli perde l’1,01%, nonostante una crescita a doppia cifra dei ricavi semestrali: 684,05 milioni di euro, +10,2% rispetto allo scorso anno. Il gruppo guarda comunque con fiducia all’intero 2025, prevedendo un aumento del fatturato del 10% e profitti stabili.
Tra i peggiori della seduta spiccano Moncler (-2,89%), Iveco Group (-2,12%) e Stellantis (-2,62%). Quest’ultima, in particolare, paga le incertezze legate al settore auto e alle prospettive macroeconomiche europee.
Perché è importante
Il calo del FTSEMib, in una giornata già appesantita da vendite diffuse in Europa, segna un nuovo momento di riflessione per gli investitori. A pesare non sono solo i numeri, ma il contesto: lo spread Btp-Bund resta sopra i 90 punti base, segnalando un nervosismo che va oltre la sola sfera azionaria. Il rendimento del decennale italiano è salito oltre il 3,6%, un campanello d’allarme da non ignorare.
Intanto, sul fronte valutario, l’euro resta debole sotto gli 1,17 dollari. Una moneta in ritirata che riflette la forza del dollaro, ma anche qualche crepa nella fiducia verso l’economia europea. Le incertezze si moltiplicano — e i mercati reagiscono trattenendo il fiato.
Infine, il Bitcoin tocca un nuovo massimo storico oltre i 118.000 dollari, salvo poi ripiegare sotto quella soglia. Una corsa sfrenata, che però non basta a sollevare l’umore degli investitori tradizionali. L’euforia cripto, per ora, resta una storia parallela.
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Foto: vectorfusionart via Shutterstock