Mattinata tonica per Piazza Affari, che si muove in sintonia con le principali Borse europee, tutte sostenute da un clima di cauto ottimismo. Gli investitori concentrano l’attenzione su dati macroeconomici chiave e sulle prime indicazioni positive dalle trimestrali bancarie europee. Lo scenario internazionale si arricchisce inoltre di sviluppi geopolitici e commerciali, con nuove aperture tra Stati Uniti e Cina. Milano beneficia del sentiment positivo e mostra progressi diffusi su tutti i principali indici.
Cosa è successo
Le Borse europee archiviano una seduta positiva: Francoforte +1,35%, Parigi +1,27% e Londra +0,79%, spinte da aspettative sui dati macro e segnali di distensione tra USA e Cina. Quest’ultima sta valutando una proposta americana per riaprire il dialogo sui dazi del 145% imposti da Trump, mentre chiede agli Stati Uniti di rimuovere le “pratiche errate” per dimostrare reale apertura.
Sul piano geopolitico, riflettori accesi sull’intesa tra Washington e Kiev sui minerali strategici, che prevede un accesso preferenziale per gli USA alle risorse ucraine e la creazione di un fondo per la ricostruzione. Contestualmente, si registra un rimpasto nell’amministrazione Trump con Mike Waltz nuovo ambasciatore ONU e Marco Rubio Segretario di Stato ad interim.
In ambito corporate, fioccano le trimestrali: NatWest, Standard Chartered e ING battono le attese, mentre Shell sorprende con un buyback da 3,5 miliardi di dollari. Positivi anche i dati di BASF, che però segnala l’incertezza legata ai dazi. Piazza Affari guadagna l’1,12% sul FTSE MIB, con Prysmian +4,15%, Leonardo +3,06% e Danieli +5,28% tra i migliori titoli.
Perché è importante
Il rally milanese riflette una ritrovata fiducia degli investitori verso l’azionario europeo, alimentata da prospettive di crescita migliori del previsto nei bilanci bancari. Il settore finanziario, spesso indicatore dello stato di salute dell’economia reale, si conferma trainante.
Sul fronte geopolitico, l’accordo tra USA e Ucraina sui minerali e il rinnovato dialogo con Pechino segnalano potenziali allentamenti nelle tensioni globali, elemento cruciale per i mercati. La nomina di nuove figure chiave nell’amministrazione americana apre scenari politici da monitorare.
Infine, il contesto macroeconomico resta al centro dell’attenzione: i dati su inflazione e occupazione orienteranno le prossime mosse delle banche centrali. Gli operatori guardano con interesse a questi sviluppi, fondamentali per il proseguimento del trend positivo sui listini.
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