Le azioni Campari vivono un momento di incertezza a Piazza Affari, con una performance che negli ultimi mesi ha deluso gli investitori. Mentre il mercato generale mostra segni di ripresa, il colosso italiano del beverage si trova a fare i conti con un calo significativo e un outlook che spinge alla prudenza, specialmente dopo il recente report di Jefferies.
Cosa è successo
Nella seduta odierna, le azioni Campari hanno registrato una flessione contenuta dello 0,4%, attestandosi a circa 6,1 euro, in controtendenza rispetto al FTSE MIB che invece ha mostrato un leggero rialzo. Tuttavia, è la performance mensile a destare maggiore preoccupazione: dopo un periodo che sembrava promettere un recupero, il titolo ha accumulato un ribasso dell’8% in un solo mese, annullando ogni spiraglio di ottimismo. La situazione è aggravata dal fatto che, da inizio anno, la performance di Campari è rimasta sostanzialmente piatta, indicando una chiara difficoltà a trovare slancio.
Questa tendenza è stata in parte certificata da un recente report di Jefferies. Gli analisti hanno mantenuto il rating “hold” (mantenere) per le azioni Campari, ma hanno tagliato il prezzo obiettivo dal precedente 7 euro a 6,6 euro. Sebbene questo nuovo target price suggerisca un potenziale di upside di circa 0,5 euro rispetto alle quotazioni attuali, il downgrade sul target price è raramente una buona notizia e può aver contribuito alle vendite osservate.
Perché è importante
La mossa di Jefferies si inserisce in un contesto di cautela più ampio da parte degli analisti di settore. Già nei mesi scorsi, altre importanti case d’investimento avevano espresso posizioni simili. Ad agosto, Morgan Stanley aveva raccomandato un rating “equalweight” con un target price ancora più basso di 6,4 euro, mentre Deutsche Bank aveva fissato un “hold” con obiettivo a 6,2 euro, molto vicino ai livelli attuali.
Queste raccomandazioni riflettono una posizione prudenziale dominante tra gli esperti. Attualmente, 20 analisti coprono le azioni Campari, e ben la metà, ovvero 10, consigliano un “hold”. Anche se esistono alcune valutazioni “buy” (comprare), il loro impatto positivo viene neutralizzato dalla presenza di rating “sell” (vendere), un segnale che induce a ulteriore preoccupazione e suggerisce che alcuni esperti vedono le azioni Campari come un’opportunità per alleggerire le posizioni, non per incrementarle.
Questa cautela non sembra dipendere da problemi specifici legati al profilo economico-finanziario di Campari, quanto piuttosto dalle prospettive del settore beverage nel suo complesso. Appena una settimana fa, Pernod Ricard, un leader mondiale nel settore degli alcolici, ha riportato vendite trimestrali sostanzialmente piatte, indicando un contesto di mercato meno favorevole di quanto ci si potesse aspettare. Questa consapevolezza si traduce in una prudenza generalizzata che gli analisti tendono a estendere anche a Campari, rendendo l’investimento nel titolo meno attraente nel breve termine.
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