Un’operazione di grande rilevanza strategica scuote il panorama della distribuzione dei carburanti in Italia. La vasta rete di impianti a marchio Esso passa ufficialmente sotto il controllo di un consorzio di operatori nazionali, segnando un momento chiave per il settore energetico del Paese e sollevando interrogativi sulle future dinamiche di mercato.
Cosa è successo
Nella giornata di lunedì, 11 agosto, è stato firmato a Roma l’accordo vincolante per la vendita della rete degli impianti di distribuzione carburanti di EG Italia. L’acquirente è un consorzio di operatori interamente italiano, composto da Pad Multienergy, Vega Carburanti, Toil, Dilella Invest e Giap. La nota congiunta non ha fornito dettagli sugli aspetti finanziari dell’intesa.
EG Italia, la filiale di ExxonMobil che gestiva la rete, era proprietaria di circa 1.200 punti vendita sul territorio italiano, rappresentando circa il 6% dell’intera rete nazionale, prevalentemente a marchio Esso. I membri del consorzio acquirente sono tutte realtà private e familiari, già leader nei loro territori di riferimento.
L’operazione sarà ora notificata e sottoposta all’autorizzazione dell’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per la sua approvazione. Advisor finanziari del Consorzio sono stati Mediobanca ed Equita Mid Cap Advisory.
Perché è importante
Questo passaggio di mano è di cruciale importanza per il mercato energetico italiano. Riportare il controllo di un asset così strategico e capillare, che include non solo la distribuzione di carburanti ma anche servizi su strada (come convenience store e ristorazione), nelle mani di operatori privati nazionali, rafforza il controllo italiano su un’infrastruttura vitale.
L’acquisizione mira a consolidare la presenza di operatori locali che, conoscendo a fondo le dinamiche territoriali, potrebbero ottimizzare la gestione e l’offerta dei servizi. Questo potrebbe tradursi in una maggiore reattività alle esigenze dei consumatori e in un potenziale stimolo alla concorrenza.
La mossa, inoltre, sottolinea un trend di riappropriazione di asset strategici da parte di capitali italiani, un segnale che potrebbe avere risonanza anche in altri settori. La decisione dell’AGCM sarà determinante per il completamento dell’operazione, ma l’impatto sul panorama della distribuzione carburanti italiana è già evidente.
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Foto: Benzinga