Iveco Group porta avanti la vendita dei suoi asset strategici in piena sintonia con il governo italiano, in una fase cruciale per il futuro industriale e occupazionale delle sue attività in Italia.
Cosa è successo
Secondo fonti vicine al dossier, Iveco ha orchestrato a stretto contatto con le autorità italiane la cessione del business camion a Tata Motors e la vendita della controllata della difesa Idv a Leonardo. Questa collaborazione lascia intendere che non saranno imposte condizioni particolarmente restrittive nell’ambito della normativa sul ‘golden power’, che tutela gli asset ritenuti strategici per il Paese.
La settimana scorsa l’indiana Tata Motors ha raggiunto un accordo per acquisire Iveco, valutando la società 3,8 miliardi di euro, mentre Leonardo rileverà le attività nel settore difesa (Idv) per un valore d’impresa di 1,7 miliardi. Entrambe le operazioni hanno avuto il supporto del governo italiano, che ha dichiarato di sostenere “investimenti esteri di qualità” pur mantenendo alta l’attenzione su occupazione e tutela delle filiere strategiche.
L’amministratore delegato di Iveco, Olof Persson, ha sottolineato che Tata Motors si è impegnata a mantenere la presenza industriale e la comunità dei dipendenti, preservando l’identità aziendale. Inoltre, la sede centrale Iveco resterà a Torino anche dopo l’acquisizione.
Iveco impiega circa 36.000 persone, di cui 14.000 in Italia. Il gruppo, controllato per il 27,1% dalla holding Exor della famiglia Agnelli (43,1% dei diritti di voto), lo scorso anno ha realizzato il 74% dei ricavi in Europa e l’11% in Sud America, mercati in cui Tata non ha attività nel comparto camion e autobus.
Perché è importante
Queste operazioni rappresentano un passaggio chiave per il rilancio e l’espansione internazionale di Iveco, poiché la totale assenza di sovrapposizioni geografiche permetterà a Tata di sfruttare il potenziale del marchio europeo, investendo nella crescita e nell’adeguamento agli standard di sicurezza e sostenibilità.
Le rassicurazioni sul mantenimento della base produttiva e dell’occupazione in Italia riflettono la volontà del governo di accompagnare transazioni di respiro internazionale senza perdere il controllo su know-how, occupazione e asset strategici. Inoltre, l’esperienza di Tata in precedenti acquisizioni (come Daewoo in Corea del Sud e Jaguar Land Rover nel Regno Unito) mostra una propensione ad aumentare i posti di lavoro e a rafforzare la presenza nei mercati acquisiti.
La stretta cooperazione tra Iveco e istituzioni italiane si conferma quindi centrale per garantire un equilibrio tra apertura agli investimenti globali e tutela degli interessi nazionali.
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