Nel 2024, UniCredit ha consolidato la sua posizione di leadership a Piazza Affari, risultando l’azione più scambiata dell’anno. Questo risultato riflette l’interesse degli investitori verso le strategie di crescita e consolidamento adottate dalla banca nel panorama finanziario italiano ed europeo.
Cosa è successo
Nel corso dell’anno, UniCredit ha intrapreso una serie di operazioni strategiche volte a rafforzare la sua presenza sia in Italia che all’estero. Tra queste, spicca l’acquisizione di una partecipazione del 9% in Alpha Bank, con l’obiettivo di espandersi nel mercato greco e acquisire la controllata rumena della banca.
Inoltre, UniCredit ha incrementato progressivamente la sua partecipazione in Commerzbank, la seconda banca privata tedesca. A settembre 2024, la quota detenuta è salita al 21%, con l’intenzione dichiarata di aumentarla ulteriormente al 28%. Questa mossa ha suscitato reazioni contrastanti, con il governo tedesco che ha definito l’azione “non coordinata e non amichevole”.
Parallelamente, UniCredit ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria del valore di 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni, su Banco BPM. L’offerta prevedeva lo scambio di 0,175 nuove azioni UniCredit per ogni azione Banco BPM, con un premio dello 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali recenti. Tuttavia, Banco BPM ha respinto l’offerta, ritenendola insufficiente e sottolineando preoccupazioni riguardo a possibili tagli occupazionali.
Perché è importante
Le operazioni di UniCredit evidenziano una strategia aggressiva di espansione e consolidamento nel settore bancario europeo, mirata a rafforzare la sua posizione competitiva. L’acquisizione di partecipazioni significative in istituti bancari esteri, come Alpha Bank e Commerzbank, indica la volontà di diversificare e ampliare la propria presenza oltre i confini nazionali.
Tuttavia, queste mosse hanno sollevato interrogativi tra gli investitori e le autorità di regolamentazione, in particolare riguardo alle implicazioni per la governance e la stabilità del settore bancario nei paesi coinvolti. Le reazioni dei governi, come quella tedesca nel caso di Commerzbank, evidenziano le complessità e le sensibilità legate a operazioni transfrontaliere di tale portata.
Inoltre, il rifiuto dell’offerta su Banco BPM sottolinea le sfide che UniCredit deve affrontare nel perseguire fusioni e acquisizioni sul mercato domestico, evidenziando la necessità di negoziazioni più approfondite e offerte più allettanti per ottenere il consenso delle controparti.
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