La partita tra Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca entra nella fase decisiva. A circa due settimane dalla scadenza dell’Ops lanciata da Mps, il mercato resta in fibrillazione con i titoli di entrambe le banche sotto i riflettori: Mediobanca ha chiuso a 21,55 euro (+0,19%), Siena a 8,37 euro (+0,90%).
Il restringimento dello sconto all’1,6% tra l’offerta e la capitalizzazione di Mediobanca aumenta la pressione sul CEO Luigi Lovaglio, che insieme al board potrebbe decidere entro fine settimana se procedere a un rilancio con l’aggiunta di una componente cash.
Cosa è successo
L’andamento recente ha visto lo sconto tra l’offerta di Mps e il valore di Mediobanca scendere a 285 milioni di euro, ben sotto i circa 400 milioni della scorsa settimana. Un segnale che il mercato prezza una maggiore probabilità di successo dell’operazione.
Il fermento non si limita ai listini. Nelle sale operative delle grandi banche internazionali si registra l’interesse di family office e di investitori facoltosi, spesso ex imprenditori che hanno monetizzato le loro aziende e oggi guardano al progetto Mps-Mediobanca come a una nuova “piazza finanziaria”, capace di coniugare network e solidità garantita dalla presenza dello Stato (azionista al 11,7% di Mps).
Parallelamente, non mancano le mosse speculative: secondo i dati più recenti, fondi come Psquared Asset Management, Samson Rock Capital e Kite Lake Capital hanno avviato posizioni short su Mediobanca, segno che il titolo è al centro di una forte pressione tattica.
La sfida ora è convincere i grandi fondi anglosassoni, che in passato avevano appoggiato l’Ops di Mediobanca su Banca Generali, a schierarsi a favore di Siena. Sul fronte domestico, invece, gestori come Anima e Amundi si erano astenuti dal sostenere il progetto Nagel, mantenendo dunque margini di manovra ancora aperti.
Perché è importante
Il risiko bancario italiano si gioca in queste settimane. Un’alta adesione all’Ops entro l’8 settembre darebbe a Siena l’opportunità di accelerare la costruzione del terzo polo bancario, chiamato a sostenere imprese e sistema economico nazionale.
La decisione di un eventuale rilancio, unita al comportamento dei grandi fondi internazionali, determinerà non solo il futuro di Mediobanca e Mps, ma anche i nuovi equilibri della finanza italiana. Per ora il mercato si muove tra speculazione e attese, con un occhio puntato sulla prossima mossa di Lovaglio.
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