Piazza Affari si prepara a un lunedì all’insegna della calma apparente, ma sotto la superficie, un’operazione finanziaria di portata storica sta per giungere al culmine. Oggi, 8 settembre 2025, si chiude l’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) promossa da Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca. Con le adesioni già a livelli significativi, il mercato attende di capire se la banca senese riuscirà a mettere le mani sul controllo effettivo di Piazzetta Cuccia, ridefinendo gli equilibri del sistema bancario italiano.
Cosa è successo
Nonostante i movimenti limitati delle azioni MPS (+0,3% a 7,36 euro) e Mediobanca (+0,28% a 19,44 euro) in apertura, la giornata è cruciale. I riflettori sono puntati sulla chiusura dell’OPS. Al 5 settembre, le adesioni avevano già raggiunto il 45,8045% delle azioni Mediobanca, ben oltre la soglia minima del 35% richiesta. Ora l’obiettivo dichiarato per MPS è il 51%, quota che garantirebbe il controllo assoluto del consiglio di amministrazione di Mediobanca.
Decisivo per questo successo è stato il rilancio dell’offerta, trasformata in OPAS con l’aggiunta di 0,9 euro in contanti per azione, portando il corrispettivo totale a 16,334 euro per titolo Mediobanca. Un valore complessivo stimato in circa 13,5 miliardi di euro, una combinazione studiata per attrarre anche gli azionisti più restii. L’adesione di peso della famiglia Doris (tramite Finprog), con quasi l’1% del capitale, ha ulteriormente rafforzato la campagna di MPS.
Nonostante l’evidente consenso, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca ha mantenuto una ferma opposizione, definendo l’offerta “priva di razionale industriale e di convenienza per gli azionisti” e ribadendo i rischi di “dissinergie e perdita di valore”. Tuttavia, la partita non finisce oggi: una possibile riapertura dei termini dell’offerta tra il 16 e il 22 settembre potrebbe essere sfruttata da MPS per spingersi oltre il 51%, puntando magari a quel 66,7% che consentirebbe una fusione diretta.
Perché è importante
L’esito di questa OPS è cruciale per la governance e le strategie future di Mediobanca. Se MPS raggiungerà il controllo effettivo, Piazzetta Cuccia si troverà sotto una nuova guida, con potenziali cambiamenti nelle direzioni strategiche e nelle partecipazioni. Per MPS, il controllo di Mediobanca non significa solo potere, ma la possibilità di sbloccare sinergie stimate fino a 700 milioni di euro annui e sfruttare importanti benefici fiscali (DTA). Ciò potrebbe consolidare un nuovo player bancario di peso nel panorama italiano, ridefinendo gli equilibri di mercato e le prospettive di M&A nel settore.
La Banca Centrale Europea (BCE) sta monitorando attentamente, richiedendo a MPS un piano dettagliato sulla governance futura. Questa operazione non è solo un affare di borsa, ma un investimento strategico che potrebbe dare a MPS una piattaforma per una crescita futura e contribuire alla stabilità del sistema finanziario nazionale, con impatti a lungo termine anche per gli investitori che osservano le azioni bancarie italiane.
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