Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) (OTC:BMDPF) torna al centro del dibattito nazionale: da un lato un’inchiesta giudiziaria sulla vendita di azioni da parte del Tesoro, dall’altro l’ambiziosa proposta di fusione con Mediobanca (BIT:MDBI) (OTC:MDIBY). Il clima è teso ma ricco di spunti, per analisti e azionisti.
Cessione del 15%: un’operazione sotto esame
Nel novembre scorso, il Ministero dell’Economia ha messo sul mercato il 15 % del capitale di MPS con un’operazione ABB (accelerated bookbuilding), riducendo la quota statale all’11,7 % in meno di un anno. La Procura di Milano ha avviato un’indagine per fare luce su criteri e modalità dell’offerta. In particolare, si cerca di capire come siano stati scelti gli investitori (tra cui Banco BPM, Anima Holding e le famiglie Caltagirone e Del Vecchio).
Banca Akros, incaricata dell’operazione, ha difeso l’iniziativa parlando di massima trasparenza. Secondo Reuters, il ministro Giancarlo Giorgetti ha ribadito in Parlamento che “gli uomini e le donne del ministero hanno agito in modo corretto”. L’obiettivo dichiarato era creare un azionariato stabile, italiano, dopo anni di controllo statale successivi al salvataggio del 2017.
La BCE dà l’ok alla proposta su Mediobanca
Proprio mentre l’indagine prende forma, la Banca Centrale Europea ha approvato la proposta pubblica di scambio di MPS su Mediobanca. L’offerta prevede 23 azioni MPS ogni 10 azioni Mediobanca, per una valorizzazione complessiva di 14,2 miliardi di euro. Non è fissata una soglia minima di adesione: sotto il 50 %, MPS dovrà fornire un piano strategico o dimostrare un controllo di fatto. Sopra il 50 %, scatta un termine di sei mesi per presentare un piano di integrazione.
Il contesto è quello di un mercato italiano in fermento, dove il consolidamento del settore bancario è visto come inevitabile. Ma non tutti sono d’accordo.
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Mediobanca risponde: “Operazione distruttiva”
La replica di Mediobanca non si è fatta attendere. L’offerta è stata definita “fortemente distruttiva” per il proprio modello operativo. Si apre così una partita ad alto rischio, dove entrano in gioco non solo strategia finanziaria ma anche relazioni personali e visioni industriali.
Le famiglie Caltagirone e Del Vecchio, già coinvolte nell’azionariato di entrambe le banche, diventano i veri kingmaker del futuro assetto bancario italiano. Intanto, la Commissione europea valuta se avviare una nuova indagine sugli aiuti di Stato relativi alla vendita delle azioni MPS.
Opportunità e incognite sul futuro di MPS
L’ambiziosa mossa di MPS rappresenta un tentativo di cambiare pelle e rafforzarsi dopo anni difficili. Ma restano molti interrogativi. La governance sarà davvero indipendente dallo Stato? L’operazione con Mediobanca porterà valore agli azionisti o si trasformerà in uno scontro sterile?
Quel che è certo è che il futuro del settore bancario italiano si gioca adesso, tra aule giudiziarie, boardroom e istituzioni europee.
Immagine creata con intelligenza artificiale
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