Le azioni Snam si sono mosse sui minimi mensili oggi, dopo due sedute consecutive di ribassi. Il titolo, attualmente intorno a quota 5,06 euro, soffre il rinvio dell’acquisizione di Open Grid Europe (OGE), considerata da molti investitori come un passaggio fondamentale per il rafforzamento strategico della società nel mercato europeo del gas e dell’idrogeno.
Cosa è successo
Dopo settimane di attese positive, il dossier sull’acquisizione di Open Grid Europe ha subito una frenata. Il nuovo amministratore delegato di Snam, Agostino Scornajenchi, insediatosi a maggio 2025, ha deciso di avviare una revisione complessiva dell’operazione, rinviandone di fatto la chiusura.
L’operazione, annunciata lo scorso aprile e considerata ormai a un passo dalla finalizzazione entro settembre, viene ora rimessa in discussione. Secondo indiscrezioni, oltre alle valutazioni interne del management, anche le richieste aggiuntive di chiarimenti da parte del governo tedesco avrebbero rallentato e complicato il percorso. Per alcuni osservatori il clima politico tedesco non appare più così favorevole al passaggio di controllo dell’operatore di trasporto a una società estera.
Questa incertezza ha alimentato le vendite sul titolo, trascinandolo sui livelli più bassi del mese e riportando gli investitori a riflettere sulla reale fattibilità dell’acquisizione.
Perché è importante
Il rinvio dell’acquisizione di OGE non rappresenta una semplice vicenda societaria, ma tocca da vicino la strategia di crescita europea di Snam. L’operatore tedesco controlla circa 12.000 km di gasdotti, parte dei quali destinati a entrare nella German Hydrogen Core Grid, la nuova infrastruttura nazionale per il trasporto di idrogeno. Per Snam, l’operazione avrebbe significato un salto di scala, portando il gruppo a gestire oltre 40.000 km di reti in Italia e Germania e aprendo l’accesso diretto ai valloni strategici dell’idrogeno come SoutH2Corridor e H2Med.
Il rinvio appare quindi come un’occasione mancata che pesa sul sentiment degli investitori, soprattutto dopo settimane di euforia. Per il mercato il punto cruciale non è solo il ritardo, ma la possibilità che il nuovo management decida di rivedere o addirittura abbandonare l’acquisto.
Con il titolo sui minimi, resta da capire se l’attuale fase rappresenti una trappola ribassista o una nuova occasione di ingresso. La risposta dipenderà dalla chiarezza del management sul futuro dell’operazione e dalle prossime mosse del governo tedesco.
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