Le azioni Stellantis perdono terreno a Piazza Affari in una seduta complessivamente debole per il listino. La flessione del titolo resta contenuta (-0,4%) ma la notizia di una possibile sospensione del programma Auto Drive, dedicato alla guida autonoma di Livello 3, sposta i riflettori sul gruppo. Una scelta che, se confermata, segnerebbe un cambio di passo significativo nella strategia tecnologica della casa automobilistica italo-francese.
Cosa è successo
Secondo indiscrezioni di stampa, Stellantis avrebbe deciso di mettere in pausa lo sviluppo del suo sistema di guida autonoma di Livello 3 — parte del programma Auto Drive. La decisione sarebbe stata dettata dai costi di sviluppo elevati, da complessità ingegneristiche e dalle perplessità sulla reale disponibilità dei consumatori a pagare per queste funzionalità.
Il Livello 3 avrebbe consentito al conducente di togliere le mani dal volante in scenari specifici, ma l’implementazione richiede certificazioni complesse e standard tecnologici ancora incerti. Non è escluso che la pausa rientri in un ridimensionamento simile a quello già vissuto con la collaborazione con Amazon sul fronte dell’infotainment SmartCockpit.
Il gruppo ha precisato che le competenze acquisite non andranno perse: confluiranno nelle prossime versioni della piattaforma STLA (Brain, AutoDrive e SmartCockpit). Una parte importante della strategia resta infatti la valorizzazione della startup ungherese aiMotive, acquisita nel 2022, che potrebbe contribuire allo sviluppo futuro di sistemi di guida assistita più graduali.
Sul fronte borsistico, Stellantis conserva un modesto rialzo su base mensile (+1,3% rispetto a fine luglio), ma resta pesante il bilancio a 12 mesi, con un calo del -44% annuo e un -33% da inizio 2025, che mantengono il titolo in una condizione di forte sconto.
Perché è importante
Il possibile stop alla guida autonoma sottolinea il momento delicato per Stellantis: tra una transizione elettrica ridimensionata e l’incertezza sulla domanda per soluzioni hi-tech, il gruppo è chiamato a ridefinire la propria identità strategica. L’obiettivo di lungo termine resta ambizioso: 20 miliardi di euro di ricavi annui dai servizi software entro il 2030.
Gli analisti, però, mantengono un approccio cauto. Bernstein ha ribadito ad agosto la raccomandazione market perform tagliando il target price a 8 euro, mentre Intesa Sanpaolo ha confermato un giudizio neutral con prezzo obiettivo a 9,1 euro. In media, i 25 analisti che coprono il titolo restano su un rating hold, con fair value a 9,44 euro.
Per gli investitori, la sospensione del progetto Auto Drive non cambia i fondamentali di breve termine, ma rafforza la percezione che il percorso di Stellantis verso l’innovazione sarà più lento e graduale del previsto.
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