L’assemblea degli azionisti di Poste Italiane ha approvato il bilancio relativo all’esercizio 2024, chiuso con un utile netto di 1,88 miliardi di euro. È stata anche ratificata la distribuzione del dividendo annuale, che ammonta complessivamente a 1,08 euro per azione. Di questa cifra, 0,33 euro erano già stati corrisposti come acconto a novembre 2024, mentre il saldo di 0,75 euro sarà staccato il 23 giugno 2025. Il pagamento sarà effettuato a partire dal 25 giugno.
Cosa è successo
Il bilancio 2024 approvato dall’assemblea certifica la solidità della gestione aziendale, grazie a un utile netto di 1,88 miliardi di euro. La performance conferma la capacità di Poste Italiane di generare valore per gli azionisti, mantenendo al contempo un forte profilo finanziario. L’utile registrato rappresenta uno dei migliori risultati degli ultimi anni per il gruppo.
Con l’approvazione del bilancio, è stato confermato anche il dividendo complessivo di 1,08 euro per azione. Dopo l’acconto di 0,33 euro distribuito a novembre 2024, il saldo pari a 0,75 euro sarà staccato lunedì 23 giugno 2025 e pagato due giorni dopo. Rapportato al prezzo del titolo al 29 maggio 2025 (19,005 euro), il rendimento lordo della sola cedola finale è pari al 3,95%.
Infine, l’assemblea ha autorizzato un piano di buyback, dando il via libera all’acquisto di azioni proprie per un massimo di 2,6 milioni di titoli, pari allo 0,2% del capitale sociale, con un esborso complessivo fino a 50 milioni di euro. L’iniziativa mira a rafforzare la fiducia degli investitori e migliorare la remunerazione del capitale.
Perché è importante
Il dividendo 2025 garantisce agli azionisti un rendimento lordo del 5,68%, confermando la politica di distribuzione generosa adottata da Poste Italiane. In un contesto di tassi d’interesse ancora elevati, la redditività del titolo resta competitiva nel panorama del mercato italiano.
Il saldo del dividendo, pari a 0,75 euro, rafforza la strategia della società di combinare solidità finanziaria e ritorni costanti per gli investitori. Questo si riflette in una fiducia crescente da parte del mercato nei confronti del gruppo.
L’autorizzazione al riacquisto di azioni proprie rappresenta infine un segnale positivo per gli azionisti, suggerendo che l’azienda ritiene il proprio titolo sottovalutato e vuole sostenere il valore di mercato attraverso politiche attive di capitale.
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