La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto la pace contributiva, un nuovo strumento che offre ai lavoratori l’opportunità di recuperare i periodi non coperti dai contributi previdenziali.
Cosa è successo
La pace contributiva è entrata in vigore il 1° gennaio 2024. Questo strumento previdenziale è destinato ai lavoratori che desiderano recuperare i periodi non coperti dai contributi. L’accesso a questa misura sarà possibile fino al 31 dicembre 2025.
Nella circolare n. 29 del 29 maggio 2024, l’Inps ha confermato di aver recepito quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2024. Attraverso la pace contributiva, i lavoratori possono recuperare fino a cinque anni, anche non consecutivi, di contributi mancanti.
Possono accedere alla pace contributiva i lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alla gestione separata o ad altri fondi speciali. Questo strumento è riservato ai contributivi puri, ovvero coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996.
Il pagamento dei contributi arretrati contribuisce a stabilire il diritto alla pensione e sarà utilizzato per calcolare l’assegno previdenziale. Gli oneri del recupero dei contributi possono essere versati in un’unica soluzione o in un massimo di 120 rate.
Perché è importante
La pace contributiva rappresenta un’importante novità per i lavoratori italiani. Questo strumento offre la possibilità di recuperare i periodi non coperti dai contributi, contribuendo così a garantire una maggiore sicurezza finanziaria per i lavoratori nel loro percorso verso la pensione.
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