Le tensioni tra Russia e Ucraina si stanno intensificando dopo che il Presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza di due regioni separatiste dell’Ucraina orientale e ha posizionato le truppe russe in queste regioni.
A seguito di questi sviluppi, le nazioni occidentali stanno introducendo delle sanzioni. Martedì la Germania ha annunciato di aver interrotto la certificazione del gasdotto Nord Stream 2, che funge da condotto per il transito del gas naturale dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico; l’Ucraina prevede di interrompere i legami con la Russia.
Alla luce del fenomeno della globalizzazione, la tensione geopolitica in Europa orientale è destinata ad avere delle conseguenze per le multinazionali globali.
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L’impatto della crisi in Ucraina
Tra le aziende appartenenti all’indice S&P 500 che hanno riportato utili tra il 15 dicembre e il 17 febbraio, ben 18 di queste hanno citato l’Ucraina nelle loro chiamate degli utili, ha riferito FactSet. La media quinquennale di menzioni sull’Ucraina è quattro.
La società di dati finanziari ha dichiarato che circa il 72% di queste aziende ha fatto riferimento all’inflazione.
Il numero relativamente piccolo di aziende dell’S&P 500 che hanno citato l’Ucraina potrebbe avere a che fare con la limitata esposizione di queste entità alla Russia e all’Ucraina in termini di ricavi, ha affermato FactSet; la società stima che l’esposizione complessiva delle aziende dell’S&P 500 verso Russia e Ucraina a livello di fatturato sia solo dell’1% circa.
Le aziende con esposizione a Russia e Ucraina
Secondo FactSet, le seguenti società dell’S&P 500 hanno la più alta esposizione verso Russia e Ucraina a livello di fatturato:
- Philip Morris International Inc. (NYSE:PM)
- PepsiCo, Inc. (NASDAQ:PEP)
- Mohawk Industries, Inc. (NYSE:MHK)
- McDonald’s Corporation (NYSE:MCD)
- EPAM Systems, Inc. (NYSE:EPAM)
- Carnival Corporation & plc (NYSE:CCL)
- PVH Corp. (NYSE:PVC)
- Westinghouse Air Brake Technologies Corporation (NYSE:WAB)
- Mondelez International, Inc. (NASDAQ:MDLZ)
- Deere & Company (NYSE:DE)
Philip Morris ricava circa l’8% delle sue entrate da questi due Paesi, ha riferito FactSet; l’incertezza geopolitica probabilmente incrementerà i rischi per le attività della multinazionale di sigarette e tabacco in quest’area, ha riferito Seeking Alpha citando l’analista di Morgan Stanley Pamela Kaufman.
Questa regione, secondo l’analista, è stata un fattore chiave di crescita per IQOS, il portafoglio di prodotti a base di tabacco riscaldato e vapori elettronici dell’azienda. Il colosso delle bevande Pepsi ottiene complessivamente circa il 4,4% dei suoi ricavi dalla regione Russia-Ucraina; Mohawk, McDonald’s ed EPAM Systems hanno tutti un’esposizione alle entrate di oltre il 4% ciascuno.