I metalli preziosi come oro e argento sono nel bel mezzo di rally epici. Lunedì gli ETF sull’argento hanno esteso quelli che stanno diventando aumenti stellari, mentre l’oro ha toccato il massimo storico.
Con un volume che era quasi il doppio della media giornaliera, l’SPDR Gold Shares (NYSE:GLD), il più grande ETF al mondo supportato da lingotti d’oro, è balzato del 2%. Anche il VanEck Vectors Gold Miners ETF (NYSE:GDX) si è unito al gruppo, guadagnando quasi il 5% con un volume superiore alla media, estendendo il suo guadagno da inizio anno a circa il 50%.
In effetti questi sono tempi entusiasmanti per gli ETF sull’oro, un’arena in gran parte dominata da GLD e GDX. Tuttavia, di seguito ci sono alcune alternative che gli investitori possono prendere in considerazione. Diamo un’occhiata.
GraniteShares Gold Trust (BAR)
Negli Stati Uniti il mercato degli ETF sull’oro con sottostante fisico è prevalentemente dominato dalla summenzionata GLD, ma ci sono alcuni rivali lodevoli. Uno fra questi è il GraniteShares Gold Trust (NYSE:BAR).
GLD è una scelta eccellente per i trader attivi che necessitano di spread ridotti, liquidità profonda e un robusto mercato di opzioni. Per gli investitori a lungo termine in cerca di risparmio sui costi, la strada da percorrere è invece rappresentata da BAR e da un paio di altri nomi. In effetti BAR, che il mese prossimo compie tre anni, rimase coinvolto in una guerra di commissioni sugli ETF a tema oro quando debuttò sui mercati nell’agosto 2017.
Il fondo addebita lo 0,1749% all’anno, ovvero 17,49 dollari per un investimento di 10.000 dollari, rendendolo uno dei fondi meno costosi in questa categoria. Si tratta di un dato significativo, come evidenziato dagli 1,1 miliardi di dollari in attività gestite da parte di BAR. Ancora più importante, da inizio anno il fondo è cresciuto del 27,73% e ieri ha toccato il massimo storico.
U.S. ETF Global GO GOLD and Precious Metal Miners (GOAU)
Gran parte di GLD si staglia nell’arena degli ETF sull’oro fisico, e il summenzionato GDX fa lo stesso nell’ambito dei fondi che hanno come sottostante le aziende di estrazione del metallo giallo; lo U.S. ETF Global GO GOLD and Precious Metal Miners (GOAU) è un’altra idea credibile da considerare.
GOAU, che lunedì ha toccato il massimo storico, dedica il 30% del suo peso alle tre maggiori compagnie di royalty sull’oro. Il restante 70% del peso dell’ETF è assegnato a 25 aziende di estrazione dell’oro classificate per momentum su fatturato, flusso di cassa libero ed elevati margini lordi per azione.
All’inizio di questo mese GOAU ha investito 100 milioni di dollari in attività, circa un mese dopo aver festeggiato il suo terzo compleanno.
VanEck Merk Gold Trust (OUNZ)
Il VanEck Merk Gold Trust (NYSE:OUNZ) ha recentemente tagliato la sua commissione dallo 0,40% allo 0,25%. OUNZ è una delle idee più intelligenti nello spazio degli ETF sull’oro, poiché quando un investitore vende azioni di questo strumento può accettare la consegna fisica dell’oro, un tratto non offerto dai fondi concorrenti in questa categoria.
Ieri OUNZ ha guadagnato quasi il 2%, con un volume quasi triplo rispetto alla media giornaliera e sulla buona strada verso i massimi storici.