I gruppi di telecomunicazioni hanno spinto le autorità di regolamentazione europee a considerare un prezzo per le società che inviano traffico attraverso le loro reti; il contributo dovrebbe aiutare a finanziare giganteschi aggiornamenti delle infrastrutture, qualcosa noto come il principio “il mittente paga”, riferisce la CNBC.
I fornitori di telecomunicazioni europei hanno fatto pesanti pressioni affinché le Big Tech partecipino ai costi di rete, citando la crisi energetica e gli obiettivi dell’UE sul cambiamento climatico.
I gruppi di telecomunicazioni hanno rilevato che piattaforme specifiche, come Amazon.com Inc (NASDAQ:AMZN) Prime e Netflix Inc (NASDAQ:NFLX), consumano enormi quantità di dati e dovrebbero quindi pagare parte del conto per aggiungere nuova capacità e far fronte alla crescente tensione.
L’idea ha ottenuto il sostegno politico, con Francia, Italia e Spagna tra i paesi che si sono espressi a favore. La Commissione europea ha preparato una consultazione per esaminare la questione, che dovrebbe essere lanciata all’inizio del prossimo anno.
Per almeno un decennio, le aziende di telecomunicazioni hanno lottato per convincere i colossi digitali a supportare gli aggiornamenti dell’infrastruttura di rete.
I gestori sono stati a lungo diffidenti nel perdere entrate con applicazioni di chiamata vocale online come Meta Platforms Inc (NASDAQ:META) WhatsApp e Skype, ad esempio, ma accusando tali servizi di “free riding”.
La pandemia ha preoccupato i funzionari dell’UE che le reti potessero sgretolarsi sotto la pressione delle applicazioni necessarie per lo smartworking mentre andava alle stelle anche lo streaming di film e programmi TV.
Netflix e Walt Disney Co (NYSE:DIS) Plus hanno adottato misure per ottimizzare l’utilizzo della rete riducendo la qualità video, riaccendendo il dibattito in Europa.
Meta, Alphabet Inc (NASDAQ:GOOG) (NASDAQ:GOOGL), Apple Inc (NASDAQ:AAPL), Amazon, Microsoft Corp (NASDAQ:MSFT) e Netflix hanno infatti rappresentato oltre il 56% di tutto il traffico dati globale nel 2021, rileva un report ETNO.
Gli operatori di banda larga investono 50 miliardi di euro (48,5 miliardi di dollari) all’anno nelle infrastrutture per supportare le reti 5G e in fibra di prossima generazione.
I giganti tech americani dovrebbero “dare un contributo equo ai costi considerevoli che attualmente impongono alle reti europee”, hanno affermato a settembre i capi di 16 operatori di telecomunicazioni.
L’aumento dei prezzi dei cavi in fibra ottica e dell’energia ha avuto un impatto sui costi degli operatori, aggiungendo maggiore impulso per una tariffa di accesso alla rete.
I servizi video hanno determinato infatti una “crescita esponenziale del traffico dati”, secondo Pescatore. Immagini migliori come nel 4K e 8K, insieme all’aumento di app per video brevi come TikTok, indicano che la crescita “prolifererà” nel tempo.
“Le telecomunicazioni non generano entrate aggiuntive oltre alla connessione per fornire l’accesso, che sia fibra o 4G/5G”, ha affermato l’analista dei media e delle telecomunicazioni Paolo Pescatore.
Mentre manca ancora un “mercato di massa” del metaverso, una volta che ciò avverrà, “il traffico farà impallidire qualsiasi cosa vediamo ora”, ha detto alla CNBC Dexter Thillien, analista principale di tecnologia e telecomunicazioni.
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