I titoli che hanno dichiarato fallimento o che sono sull’orlo della bancarotta sono stati quelli che la scorsa settimana hanno performato meglio sul mercato. Tuttavia martedì, nella sua newsletter quotidiana, Whitney Tilson ha messo in guardia gli investitori dal pericolo, in apparenza ovvio, di acquistare azioni di società in fallimento.
Un esempio di fallimento: sebbene una manciata di società sulla via della bancarotta mantenga un certo livello di valore azionario per gli investitori, il prezzo della stragrande maggioranza dei titoli in fallimento alla fine arriva a 0. Esistono titoli di aziende automobilistiche, aeree e di altri settori che in passato hanno subito fallimenti e che oggi detengono ancora un valore azionario. Tuttavia, parte della loro riorganizzazione fallimentare ha incluso la rimozione dei propri titoli precedenti dai listini di Borsa e, in definitiva, il ricollocamento delle nuove azioni della società ristrutturata.
Ad esempio, la General Motors Company (NYSE: GM) ha presentato istanza di fallimento nel 2009, e oggi ha una capitalizzazione di mercato di 42 miliardi di dollari. Ma le vecchie azioni GM vennero cancellate, furono ribattezzate Motor Liquidation Company e il ticker fu cambiato in MTLQQ. Nel marzo 2011, il titolo MTLQQ venne rimosso, e gli azionisti non ricevettero alcuna distribuzione o pagamento.
Il percorso compiuto da GM è abbastanza comune tra le società in fallimento, dato che in genere queste presentano carichi debitori estremamente elevati.
Rimbalzo dal fallimento: Tilson ha affermato che quest’ultima bolla riguardante i titoli in fallimento è molto più sorprendente di altre bolle recenti, come quelle sull’energia alternativa, sulla cannabis o sui bitcoin.
“La bolla della scorsa settimana dei titoli in bancarotta (o quasi in bancarotta) potrebbe essere la cosa più folle che abbia mai visto dopo la bolla di Internet”, ha detto Tilson.
Soltanto lunedì, i titoli di aziende in fallimento o sull’orlo del fallimento, quali Chesapeake Energy Corporation (NYSE: CHK), Hertz Global Holdings Inc (NYSE: HTZ), Extraction Oil & Gas Inc (NASDAQ: XOG), Whiting Petroleum Corp (NYSE: WLL) e Valaris PLC (NYSE: VAL) sono tutti più che raddoppiati. Anche il titolo di JC Penney Company Inc (OTC: JCPNQ), altra azienda in fallimento, è cresciuto di oltre il 96%.
Tilson ha affermato che ciascuno di questi sei titoli è molto più che un cattivo investimento. Probabilmente finiranno tutti per azzerare il loro valore.
L’investitore ha inoltre dichiarato che il trading giornaliero e la speculazione, in particolare tra gli utenti di Robinhood, stanno alimentando la folle dinamica nelle contrattazioni.
“Mi rattrista vedere questo perché, sebbene questa bolla (finora, comunque) rimanga microscopica, sono comunque alcuni miliardi di dollari che questi investitori sono sicuri di perdere – e sospetto che siano perdite che queste persone non possono permettersi durante questi tempi difficili”, ha detto Tilson.
Il punto di vista di Benzinga: gli investitori dovrebbero rendersi conto che i trader a breve termine e gli algoritmi probabilmente stanno sostenendo gran parte della bolla fallimentare, e che anche la copertura short potrebbe essere un fattore determinante. Con tutte queste dinamiche, che creano furiose oscillazioni a breve termine nei prezzi dei titoli, è difficile trovare argomentazioni credibili secondo cui questi ultimi riusciranno a detenere un qualche valore nel lungo termine.