Secondo gli analisti di Loup Ventures e Wedbush Securities, gli straordinari utili e ricavi realizzati nel terzo trimestre da Tesla Inc (NASDAQ:TSLA), che hanno battuto le stime degli analisti nonostante l’impatto della crisi dei semiconduttori, indicano una solida traiettoria per i veicoli elettrici dell’azienda guidata da Elon Musk nel trimestre in corso e oltre.
Cosa dicono gli analisti su Tesla
L’analista di Wedbush Daniel Ives ha mantenuto sul titolo Tesla il rating Outperform e un target price di 1.000 dollari.
Gene Munster di Loup Ventures ritiene che le vendite di Tesla potrebbero passare da 70 miliardi di dollari l’anno prossimo a 400 miliardi di dollari nel 2027 e che il titolo potrebbe raggiungere i 2.500 dollari per azione.
La tesi su Tesla
Ives, analista da lungo tempo rialzista su Tesla, ha affermato che gli utili superiori alle stime degli analisti indicano una società più proficua in futuro oltre a essere l’elemento chiave per un rivalutazione al rialzo del titolo.
Tesla ha riportato utili per azione del terzo trimestre di 1,86 dollari, battendo la stima di consenso di Wall Street che si attestava a 1,57 dollari.
Ives ha affermato che il dato superiore alle stime sul margine lordo realizzato durante il trimestre mostra una maggiore efficienza rispetto a quella che il produttore di veicoli elettrici sta riscontrando presso la Gigafactory di Shanghai, in Cina; nel periodo considerato, Tesla ha registrato un margine lordo record del 28,8%, superando le stime che si attestavano al 25,1%.
“Riteniamo che la domanda cinese sia rimbalzata nel trimestre”, ha dichiarato Ives.
Ives stima che l’anno prossimo la Cina, dove Tesla compete con rivali locali quali Nio Inc (NYSE:NIO) e Xpeng Inc (NYSE:XPEV), rappresenterà oltre il 40% delle consegne globali di Tesla grazie a un’adozione dei veicoli elettrici più rapida del previsto.
Secondo Munster, gli straordinari utili realizzati da Tesla indicano che la società potrebbe fornire margini lordi del 40% in stile Apple Inc (NASDAQ:AAPL).
L’analista di Loup Ventures basa la sua affermazione sull’”aumento dell’efficienza produttiva presso le Gigafactory di Austin e Berlino, la crescita degli abbonamenti software ad alto margine sostenuta dalla politica dei prezzi e dalla maggiore adozione dell’FSD, nonché un previsto calo dei costi delle batterie nel corso del tempo”.
Tesla ha superato bene la crisi dei chip nel terzo trimestre, ma ha avvertito che la “carenza di componenti” fa sì che gli impianti funzionino al di sotto della loro capacità; per quanto riguarda gli aumenti di prezzo, il direttore finanziario di Tesla, Zach Kirkhorn, ha dichiarato agli investitori in una chiamata post-utili che c’è “un risveglio” sui veicoli elettrici che “ci ha colto un po’ alla sprovvista”.
Movimento dei prezzi
Mercoledì le azioni Tesla hanno chiuso in rialzo dello 0,18% a 865,80 dollari e in after-market hanno ceduto l’1,36%.