Essendo una delle società più grandi e più ampiamente detenute al mondo, Apple Inc. (NASDAQ:AAPL) esercita spesso una marcata influenza sul mercato, un aspetto che si è rivelato ancor più vero nel 2020, un anno in cui le aziende tecnologiche hanno assunto il ruolo di aziende leader, facendo sì che il mercato generale salisse o scendesse in base alla giornata.
È pur vero che ultimamente il settore tech ha perso un po’ della sua verve, cedendo parte della propria leadership a settori più “ciclici” come quello finanziario e industriale, alla luce delle speranze di molti investitori che auspicano una ripresa economica; inoltre, alcuni di quelli che definiremo in questa sede “nomi da pandemia”, come Workday Inc (NASDAQ:WDAY), Docusign Inc (NASDAQ:DOCU) e Trade Desk Inc (NASDAQ:TTD), hanno distolto l’attenzione dalle mega-cap. Ad ogni modo, il recente lancio dell’iPhone 12 e il frazionamento azionario di Apple hanno riportato il titolo AAPL sotto i riflettori.
L’interesse per Apple non manca mai quando questa pubblica i propri rapporti, anche quando i suoi utili devono contendersi l’attenzione con quelli di altri tre titoli FAANG; questo interesse si materializzerà giovedì, dopo la chiusura del mercato, quando AAPL aprirà i suoi libri fiscali del quarto trimestre, ma visto che la società guidata dall’amministratore delegato Tim Cook vanta ancora una capitalizzazione di mercato di 2 trilioni di dollari, qualsiasi cosa dica o faccia AAPL non passerà inosservata malgrado il fitto calendario.
Domande sul lancio degli iPhone 12 e sulle vendite di Mac e iPad
Un grosso interrogativo in vista del resoconto degli utili riguarda i risultati del nuovo iPhone 12 dopo il suo lancio, avvenuto poche settimane fa; il passaggio al 5G potrebbe rivelarsi come un fattore favorevole per l’iPhone 12 dal momento che gli operatori telefonici propongono offerte speciali per attrarre i clienti verso i piani di alta velocità.
Tuttavia, poiché è probabile che per Cupertino ci sarà molta concorrenza sia negli States che all’estero, visto che altre aziende traggono vantaggio dal 5G, come si preannuncia questa gara secondo AAPL? E quanti degli attuali utenti di iPhone si recheranno all’Apple Store (o online) di loro spontanea volontà per sostituire il loro iPhone con un modello che supporta il 5G? A dire deli analisti i primi segnali sembrano positivi, ma giovedì la società potrebbe fare maggiore chiarezza sulla questione.
Oltre a ulteriori dati relativi alle vendite di iPhone, gli investitori dovrebbero esaminare la domanda per iPad e Mac, prodotti che, qualche anno fa erano spariti dai radar, per poi acquistare nuova linfa vitale nel 2020, dato l’aumento del lavoro, del gioco e dell’apprendimento da casa causato dalla pandemia. Indizi questi che possono essere reperiti anzitempo, per esempio analizzando l’andamento delle compagnie che producono “periferiche” per i prodotti AAPL.
Ad esempio, Barron’s ha messo in luce il recente resoconto degli utili di Logitech International (NASDAQ:LOGI), in cui si afferma che nel trimestre la vendita di accessori per iPad è aumentata del 144%; questo elemento ha reso ottimisti alcuni analisti in vista della giornata di rendicontazione di AAPL.
Aggiornamento del servizio
Una tempo AAPL era fondamentalmente un’azienda di prodotti, ma oggi anche i servizi contano molto. Il settore dei servizi comprende tutto, dall’App Store agli accordi di licenza, e nel terzo trimestre dell’anno fiscale i ricavi da questo segmento sono risultati leggermente inferiori alle attese; forse gli analisti erano semplicemente troppo ottimisti, data la crescita dei servizi di quasi il 15% su base annua, un dato niente male alla luce dell’attuale pandemia.
Gli ultimi numeri rivelano che le vendite in valore monetario dei prodotti di punta dell’azienda hanno guadagnato terreno; le vendite di iPhone sono aumentate su base annua di oltre l’1,6%, mentre quelle Mac sono balzate di oltre il 21% e le vendite di iPad sono salite di oltre il 31%. Questo aspetto ha aiutato Apple a registrare una crescita dei ricavi sbalorditiva, dell’11%, quando la stima di consenso degli analisti di Refinitiv prevedeva un calo di circa il 2%.
Ad ogni modo, nel suo ultimo rapporto trimestrale AAPL non ha reso nota la guidance: questa volta deciderà di farlo? In caso affermativo, rivelarla potrebbe fare molta presa a Wall Street, ansiosa di ricevere maggiori informazioni aziendali per il 2021 e oltre.
Un titolo caldo che si è raffreddato
La solida performance di Apple negli utili del terzo trimestre dell’anno fiscale ha aiutato le sue azioni, che hanno più che recuperato quel che avevano perso durante il sell-off provocato dal coronavirus nella prima parte dell’anno; le azioni hanno avuto una spinta verso l’alto anche dopo che a fine luglio la società aveva annunciato un frazionamento azionario con rapporto 4:1. All’inizio del mese scorso, dopo l’entrata in vigore dello stock split, le azioni della società hanno raggiunto un livello record, ma da allora hanno subito un arretramento.
Gli investitori retail utilizzano di frequente i frazionamenti azionari come opportunità di trading, accedendo a nomi popolari che potrebbero aver raggiunto un costo per azione troppo alto, ma a volte un frazionamento può portare a una perdita di interesse nei confronti dell’acquisto.
Inoltre, c’è AAPL, colosso dell’elettronica di consumo ed AAPL, componente del settore tech. E in tal senso, l’azienda ha preso parte alla storia più ampia dell’impennata del comparto tecnologico, seguita da un riorientamento del settore e da una presa di profitto.
Il mese scorso si è assistito a una flessione più ampia dei titoli legati alla tecnologia, il che ha contribuito a far arretrare le azioni AAPL insieme al resto del settore (si veda la figura 1); dopo aver spinto il mercato al rialzo, con i nomi tecnologici che diventavano popolari da scambiare in Borsa, il vento favorevole ha smesso di soffiare sulle vele proprio quando gli investitori sembravano aver deciso di togliere un po’ di denaro dal tavolo.
FIGURA 1: RIALZO DEL TECH E ARRETRAMENTO PARZIALE. Le azioni Apple (AAPL – candele giapponesi) hanno mostrato un’ottima performance dopo i minimi di marzo registrati per via della pandemia di coronavirus; lo stesso si può dire per il settore tecnologico in generale (IXT – linea viola). Negli ultimi giorni entrambi hanno subito un arretramento, fra prese di profitto e riorientamento settoriale. Fonte dei dati: indici Nasdaq, S&P e Dow Jones. Fonte del grafico: piattaforma thinkorswim® di TD Ameritrade. Solo a scopo illustrativo. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
Va buttato il bambino con l’acqua sporca?
All’inizio di quest’anno il comparto tech è molto in voga per gli scambi in Borsa dato che gli investitori si sono riversati sui grandi nomi sperando di partecipare al forte rally; tale rialzo potrebbe essere stato innescato da coloro i quali cercavano titoli mega-cap, che volevano investire in azioni ma allo stesso tempo percepire la sicurezza data dai grandi attori affermati che stavano traendo vantaggio durante la pandemia.
Esiste anche il concetto “cash is king”, un aspetto con il quale AAPL tende a mettere in ombra la maggior parte delle aziende rivali: secondo i documenti presentati dalla società, nel secondo trimestre AAPL aveva nel suo stato patrimoniale quasi 200 miliardi di dollari in liquidità e titoli negoziabili. Il dato può mettere l’azienda in una posizione di potere per riuscire a resistere a potenziali tempeste, come una recessione profonda, e magari anche a mettere a segno una o due acquisizioni strategiche.
Mentre ci avviciniamo alla pubblicazione del resoconto degli utili, nell’ultima parte di questa settimana, il recente pullback lascia le azioni Apple ben al di sotto delle loro cifre record; sebbene ad alcuni questa possa apparire come un’opportunità per fare un affare, il titolo è ancora in forte rialzo per quest’anno e anche la sua valutazione è ben al di sopra della media storica potrebbe creare qualche problema.
Apple, fra leadership tecnologica e preoccupazioni antitrust
La leadership di mercato delle società legate alla tecnologia, che fa muovere il mercato generale verso l’alto o verso il basso, potrebbe non dissolversi necessariamente con il persistere delle preoccupazioni sul coronavirus.
Ma anche altri fattori influenzano il mondo tech, ad esempio le preoccupazioni in materia antitrust; tuttavia, Apple potrebbe non essere così suscettibile a questo aspetto come altre società, visto che l’azienda produttrice di iPhone subisce una forte concorrenza da parte di altri produttori di dispositivi e computer.
Sebbene tale concorrenza possa costituire un vantaggio dal punto di vista dell’antitrust, attori del calibro di Samsung, Alphabet Inc (NASDAQ:GOOGL) e Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT) rappresentano comunque una forza con cui Apple deve fare i conti, nonché una variabile di cui gli investitori devono tenere conto nei loro calcoli.
Utili Apple e attività in opzioni sul titolo
Secondo le stime di consenso degli analisti di terze parti, AAPL dovrebbe riportare utili rettificati di 0,71 dollari per azione, in calo rispetto ai 0,76 dollari per azione registrati nel trimestre dell’anno precedente; i ricavi sono previsti a quota 64,1 miliardi di dollari, approssimativamente piatti rispetto a un anno fa.
Secondo l’indicatore Market Maker Move™ sulla piattaforma thinkorswim®, il mercato delle opzioni ha scontato un movimento previsto del prezzo delle azioni del 3,4% in entrambe le direzioni intorno alla giornata di pubblicazione degli utili.
Guardando alla scadenza del 30 ottobre, l’attività in opzioni put è stata intensa, con concentrazioni di volume sui prezzi di esercizio dei 110 e dei 112 dollari; dal lato del rialzo del titolo, sono stati osservati numeri ancora più alti, con le call da 120 dollari che hanno sovrastato le altre, ma con forti concentrazioni anche sui prezzi di esercizio dei 115 e dei 125 dollari. Alla data di mercoledì mattina, la volatilità implicita si trova al 43° percentile.
Nota: le opzioni call rappresentano il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare il titolo sottostante a un prezzo predeterminato in un determinato periodo di tempo. Le opzioni put rappresentano il diritto, ma non l’obbligo, di vendere il titolo sottostante a un prezzo predeterminato in un determinato periodo di tempo.
Analisi di TD Ameritrade ® solo a scopo didattico. Membro della Securities Investor Protection Corporation. Le opzioni comportano rischi e non sono adatte a tutti gli investitori. Si prega di leggere Caratteristiche e rischi delle opzioni standardizzate.
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