Il mese scorso i clienti statunitensi hanno dovuto pagare il 22% in più per acquistare auto elettriche a causa della crescente domanda e dei problemi di fornitura riscontrati dai produttori di veicoli elettrici, ha riportato domenica il Wall Street Journal.
Cosa è successo
A maggio i prezzi medi delle automobili elettriche sono cresciuti del 22% su base annua a circa 54.000 dollari; in confronto, i prezzi delle auto alimentate a benzina sono aumentati del 14% a circa 44.400 dollari, secondo la società di consulenza per la ricerca automobilistica J.D. Power.
Tesla Inc (NASDAQ:TSLA), Ford Motors Co (NYSE:F), General Motors Co (NYSE:GM), Lucid Group Inc (NASDAQ:LCID) e Rivian Automotive Inc (NASDAQ:RIVN) sono le case automobilistiche che hanno aumentato i prezzi di alcuni veicoli elettrici nel recente passato; ciò è avvenuto in parte per compensare l’aumento dei costi di litio, nichel, cobalto e altri materiali necessari alla produzione delle batterie.
Proseguono gli aumenti dei prezzi
La scorsa settimana GM ha aumentato il prezzo del modello di pickup elettrico GMC Hummer di 6.250 dollari, citando un aumento dei costi delle materie prime e della logistica; il pickup, che ha un periodo di attesa di circa due anni, ora ha un prezzo compreso tra 85.000 e 105.000 dollari.
Comunque, di recente GM ha anche abbassato di 6.000 dollari il prezzo della sua Chevrolet Bolt portandola a circa 27.000 dollari.
Tesla, l’azienda leader nel mercato delle auto elettriche, a maggio ha aumentato più volte i prezzi e una settimana fa ha compiuto un altro giro di rincari. Il gruppo guidato da Elon Musk ha alzato di 6.000 dollari i prezzi di vari modelli auto negli Stati Uniti.
All’inizio di quest’anno Musk aveva avvertito che l’azienda stava affrontando ingenti costi in termini di materie prime e logistica.
Il direttore finanziario di Ford, John Lawler, la scorsa settimana ha affermato che l’aumento dei costi delle materie prime ha annullato i profitti che l’azienda prevedeva inizialmente di realizzare sulla sua Mustang Mach-E elettrica; la casa automobilistica di Dearborn ha aumentato i prezzi per compensare i maggiori costi di produzione, ma Lawler ha affermato che tale scelta non si è rivelata sufficiente a mantenere i margini.
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