Bank of Montreal (NYSE:BMO) è pronta a uscire dalla sua attività di investment banking su petrolio e gas negli Stati Uniti; in futuro la banca si concentrerà sugli asset canadesi, come riferisce Bloomberg.
Cosa è successo: BMO ha preso “la decisione finanziaria di una liquidazione ordinata dei nostri investimenti non canadesi e delle attività di corporate banking sull’energia”, ha detto la società in una e-mail a Bloomberg.
L’istituto di credito canadese eliminerà circa 50 posizioni all’interno del suo gruppo di investment banking statunitense; un gruppo di banchieri del segmento corporate gestirà il portafoglio prestiti di petrolio e gas negli Stati Uniti di BMO; alla data del 31 luglio, il portafoglio prestiti ammontava a 5,4 miliardi di dollari, secondo Bloomberg.
Perché è importante: sempre secondo il giornale finanziario, la decisione di BMO non è sembrata avere una correlazione con le preoccupazioni in tema ESG (environment, social, governance).
La pandemia di coronavirus ha intaccato la domanda di petrolio, che nel marzo di quest’anno ha portato a un crollo dei prezzi del greggio; il forte calo dei prezzi del petrolio ha spinto molti produttori sull’orlo della bancarotta, portando a un consolidamento nel settore dell’olio di scisto.
Negli ultimi mesi l’industria statunitense dello scisto ha registrato un’ondata di consolidamenti con fusioni a basso prezzo. Ad ottobre ConocoPhillips (NYSE:COP) ha infatti acquisito la rivale Concho Resources, alla fine di settembre Devon Energy Corp. (NYSE:DVN) ha comprato WPX Energy Inc. (NYSE:WPX) e nello scorso luglio Chevron Corporation (NYSE:CVX) ha acquisito Noble Energy.
Movimento dei prezzi: lunedì le azioni BMO hanno perso il 2,70%, a 72,72 dollari.
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