Giovedì la Banca centrale europea ha aumentato i tassi di interesse di 50 punti base, portando i tassi sulle sue principali operazioni di rifinanziamento e deposito rispettivamente al 3,5% e al 3%, poiché prevede che l’inflazione rimarrà “troppo alta per troppo tempo”.
I commenti della BCE
Nella dichiarazione del Consiglio direttivo, la BCE ha affermato di osservare attentamente le tensioni di mercato e di rimanere pronta ad agire come giustificato per salvaguardare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’eurozona.
Il settore bancario è “resiliente” grazie alle sue solide posizioni in capitale e liquidità, afferma il consiglio.
La BCE ha sottolineato di essere pronta a fornire liquidità per operare una transizione in ambito di politica monetaria, se necessario. Contrariamente alla dichiarazione precedente, non ci sono impegni per futuri rialzi dei tassi.
Il presidente Christine Lagarde probabilmente fornirà ulteriori indicazioni su questo fronte durante la conferenza stampa. Anche la BCE ha rivisto le sue previsioni macroeconomiche, ma ha sottolineato che i calcoli sono stati effettuati prima delle recenti tensioni sui mercati finanziari, il che implica che le stime di inflazione e crescita saranno soggette a maggiore incertezza nei prossimi mesi.
L’inflazione dovrebbe raggiungere una media del 5,3% nel 2023, del 2,9% nel 2024 e del 2,2% nel 2025. La proiezione di base media della BCE per la crescita nel 2023 è stata aumentata all’1%.
L’euro e l’ETF iShares MSCI Eurozone (BATS:EZU) sono stati smorzati poiché gli investitori attendono maggiore chiarezza da parte della presidente Lagarde.
I mercati hanno interpretato la mossa come un rialzo accomodante e ora scontano il tasso terminale della BCE al 3%.
L’euro (EUR/USD) è scivolato dello 0,4% a 1,055 dopo la dichiarazione, prima di rimbalzare a 1,059 al momento della scrittura. L’ETF EZU è in ribasso dello 0,48% nel corso della giornata.
La presidente della BCE Christine Lagarde. Foto tramite Shutterstock.