Boeing Co. (NYSE:BA) ha sospeso l’acquisto di titanio dalla Russia da quando il Paese ha invaso l’Ucraina, ha riferito lunedì il Wall Street Journal, citando una portavoce del produttore di aerei.
Cosa è successo
Boeing, azienda con sede a Chicago, ha dichiarato al WSJ di aver chiuso i suoi uffici di ingegneria a Mosca e Kiev e di aver smesso di inviare ricambi per aerei alle compagnie russe.
L’azienda si procura circa un terzo del titanio dalla Russia, mentre il resto proviene da Stati Uniti, Giappone, Cina e Kazakistan. Il titanio, noto per la sua resistenza e leggerezza, viene utilizzato nella realizzazione di aerei commerciali e militari.
“Il nostro inventario e la diversità delle fonti di titanio garantiscono una fornitura sufficiente per la produzione di aeroplani; continueremo a prendere le giuste misure per garantire la continuità a lungo termine”, afferma il report, che cita una portavoce di Boeing.
In base al report, il produttore di aerei avrebbe sondato ulteriori fornitori di titanio nel caso in cui la Russia rispondesse alle sanzioni occidentali.
Secondo il WSJ, Boeing in Russia ha una partnership 50-50 con Rostec, un conglomerato di difesa la cui filiale fornisce titanio; l’azienda statunitense non ha rivelato cosa intende fare con la partnership.
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Cosa stanno facendo i rivali
Anche Airbus SE (OTC):EADSY) si assicura la maggior parte delle forniture di titanio dalla consociata di Rostec; la società con sede a Parigi ha precedentemente dichiarato di essere “protetta a breve e medio termine”.
Airbus continua a procurarsi titanio dalla Russia, ha riferito Reuters lunedì; la compagnia ha dichiarato che ottiene il titanio proveniente dalla Russia attraverso fornitori di primo livello, in conformità con le sanzioni.
Anche il produttore di aerei brasiliano Embraer S.A. è un cliente dello stesso fornitore, ma attualmente ha un solido inventario, rileva il report.
Le e-mail inviate a Boeing e Airbus per un commento finora non hanno ricevuto risposta.
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Foto di pjs2005 su Wikimedia
