Boeing (NYSE:BA) ha ufficialmente presentato il suo aeromobile nato all’interno del progetto Sustainable Flight Demonstrator in collaborazione con la NASA. Il suo nome è X-66A e segna una pietra miliare nella ricerca per raggiungere le emissioni di gas serra nette zero nel settore dell’aviazione.
La collaborazione tra Boeing e la NASA
Dopo essere stato selezionato da NASA per il progetto all’inizio di quest’anno, Boeing ha prontamente cercato lo status di X-plane per l’aeromobile.
La U.S. Air Force concede la designazione X-plane agli aeromobili di ricerca progettati per testare nuove tecnologie e progetti che potrebbero essere incorporati nei futuri modelli di aeromobili.
Il progetto collaborativo Boeing-NASA mira a sviluppare e far volare un aereo a corridoio singolo con emissioni ridotte.
Implementando il concetto di Ali a Traliccio Transonico, l’aereo presenta ali allungate e sottili supportate da tiranti diagonali, migliorando così l’efficienza del carburante rispetto agli aerei tradizionali.
“Il X-66A avrà un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro dell’aviazione, aprendo a una nuova era di aerei più ecologici, puliti e silenziosi, e a nuove possibilità sia per il pubblico che per l’industria dell’aviazione americana,” ha commentato l’amministratore della NASA Bill Nelson.
La NASA investirà 425 milioni di dollari in sette anni nel progetto, mentre Boeing fornirà il resto del finanziamento stimato a circa 725 milioni.
“Con le preziose conoscenze acquisite dalla progettazione, costruzione e test di volo, avremo un’opportunità senza precedenti per plasmare il futuro dell’aviazione e contribuire alla decarbonizzazione dell’industria aerospaziale” ha detto il CTO di Boeing Todd Citron.
Perché è importante
Secondo la NASA, gli aeromobili a singolo corridoio rappresentano quasi la metà delle emissioni globali dell’aviazione, dato il loro ampio utilizzo da parte delle compagnie aeree passeggeri in tutto il mondo. L’agenzia spaziale prevede di completare i test per il progetto entro la fine degli anni 2020, consentendo di informare lo sviluppo della prossima generazione di aeromobili che entreranno in servizio negli anni ’30.
Foto cortesia: NASA