Secondo quanto riportato mercoledì dal Wall Street Journal, l’amministrazione Trump vuole che gli investitori statunitensi detengano una quota di maggioranza in TikTok, la piattaforma per video brevi di proprietà di ByteDance.
Cosa è successo La società con sede a Pechino sta collaborando con Oracle Corporation (NYSE:ORCL) per formare una nuova società con sede negli Stati Uniti che gestirà le operazioni globali di TikTok e nella quale continuerà a detenere una quota di maggioranza.
Quasi il 40% di ByteDance è attualmente di proprietà di venture capitalist statunitensi come Sequoia Capital e General Atlantic; Zhang Yiming, fondatore dell’azienda, ne controlla il 25% e un altro 20% della proprietà è detenuto dai dipendenti, mentre gli investitori non statunitensi detengono un altro 20%, secondo il Journal.
Secondo quanto riferito, il segretario al Tesoro Steven Mnuchin e altri funzionari statunitensi vogliono che la partecipazione degli USA nella società venga aumentata oltre i livelli proposti.
I funzionari vogliono stabilire un modello di proprietà in cui tutti gli asset di ByteDance siano collocati in una nuova società e che Oracle e Walmart Inc (NYSE:WMT) vengano coinvolti come investitori: questo spingerebbe la proprietà degli investitori USA oltre la soglia del 50%.
Perché è importante Secondo l’attuale proposta, un consorzio di investitori statunitensi detiene una quota di maggioranza, ma la differenza nel modo in cui vengono conteggiati gli investimenti statunitensi esistenti sta portando a percezioni diverse sulla natura della proprietà della società emergente, osserva il Journal.
Una possibile via d’uscita per aumentare la quota di proprietà degli investitori a stelle e strisce potrebbe essere quella di quotare in Borsa la nuova azienda.
Il presidente Donald Trump si è espresso in merito al mantenimento di una quota di maggioranza da parte di ByteDance nella società che verrà costituita, osservando che: “Concettualmente, posso dire che non mi piace”, secondo quanto riportato dal Journal.
Secondo quanto riferito, il presidente ha affermato che sarebbe stato informato in maniera completa sull’accordo soltanto giovedì e che dunque non è pronto a firmarlo fino a quando non avrà ulteriori informazioni.
Movimento dei prezzi Mercoledì le azioni Oracle hanno chiuso in ribasso di quasi lo 0,8%, a 60,43 dollari; nella sessione after-hours hanno poi guadagnato quasi l’1%.