In mattinata il petrolio era in rialzo negli scambi asiatici, poiché le scorte di greggio statunitensi sono scese ai minimi dalla fine di maggio, mentre le esportazioni hanno raggiunto un livello record, ha riferito Bloomberg. Anche la posizione accomodante della Federal Reserve sui futuri rialzi dei tassi ha sostenuto la materia prima.
Cosa è successo
La scorsa settimana le scorte di greggio statunitense sono diminuite di 4,52 milioni di barili, mentre le esportazioni sono salite a un livello record di 4,55 milioni di barili al giorno, secondo quanto comunicato dall’Energy Information Administration.
Il calo delle scorte è dovuto all’aumento della domanda all’estero, legato al maggiore sconto sul greggio statunitense rispetto al benchmark internazionale Brent. Lo spread tra il WTI e il Brent è in aumento poiché i timori di approvvigionamento continuano a tormentare il mercato europeo a seguito della riduzione dei flussi di gas russo.
Movimento dei prezzi
Al momento della pubblicazione, i futures sul WTI erano in aumento dell’1,58% a 98,80 dollari al barile e i future sul Brent segnavano +1,53% a 103,23 dollari al barile.
L’analisi dell’esperto
Will Sungchil Yun, analista senior delle materie prime con sede a Seoul presso VI Investment Corp, ha affermato che i commenti del presidente della Federal Reserve Jerome Powell hanno attenuato alcune preoccupazioni inflazionistiche, migliorando la propensione generale per gli asset di rischio, incluso il petrolio. “Il greggio probabilmente continuerà a scambiare intorno ai 100 dollari al barile”, ha detto Yun, come riporta Bloomberg.
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