Le autorità cinesi stanno considerando una nuova legge che vieti abbigliamento, merchandising e comportamenti “dannosi per lo spirito del popolo cinese e che feriscono i sentimenti dei cinesi”, scatenando una protesta pubblica, come riferisce il Wall Street Journal.
Le modifiche proposte alla legge attuale potrebbero imporre sanzioni fino a 680 dollari o 15 giorni di detenzione da parte della polizia. Tuttavia, la legislazione non definisce cosa costituisca un’offesa.
Le piattaforme dei social media e i gruppi di chat sono pieni di indignazione, con alcune persone che portano le loro lamentele sul sito web gestito dal Congresso nazionale del popolo.
Il termine “offendere i sentimenti del popolo cinese” è stato usato da funzionari del Partito Comunista e dai media di stato per molti anni e invocato in diverse situazioni, tra cui quando la cancelliera tedesca Angela Merkel ha incontrato il Dalai Lama e quando Taiwan è stato definito un paese separato.
La legge potrebbe estendersi a chiunque di etnia cinese, indipendentemente dalla cittadinanza, e si prevede che diventi legge entro mesi secondo gli studiosi di diritto cinesi, fornendo così una base legale per la censura, come si è visto quando l’Amministrazione del Cinema cinese ha cancellato l’uscita del film del 2019 “C’era una volta a… Hollywood” a causa della rappresentazione di Bruce Lee.
Questa legislazione si allinea con le politiche del presidente Xi Jinping di introdurre leggi arbitrarie rapidamente, come la Legge sull’Immunità degli Stati Stranieri e la Legge sulle Relazioni Estere.
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