In un recente episodio di “Mad Money”, Jim Cramer ha consigliato agli investitori di avere pazienza e di aspettare che i prezzi delle azioni scendano durante la recente flessione del mercato.
Cosa è successo
Martedì l’S&P 500 e il Dow Jones Industrial Average hanno registrato le peggiori sedute da quasi un mese a questa parte, con un calo rispettivamente dello 0,72% e dell’1%. Secondo quanto riportato dalla CNBC, si tratta del secondo giorno consecutivo di perdite per questi indici.
Anche il Nasdaq Composite, che lunedì aveva registrato un leggero aumento, è sceso dello 0,95%. Il calo è attribuito alla recente impennata dei prezzi del petrolio e all’aumento dei rendimenti obbligazionari, entrambi legati a dati economici solidi.
Cramer, tuttavia, ritiene che questi cali possano rappresentare un’opportunità per gli investitori di acquistare titoli di qualità a prezzo scontato.
Ha dichiarato: “Dopo una giornata come quella di oggi, non si può far altro che rintanarsi pazientemente e aspettare che i prezzi scendano. In qualche modo, credo che li otterremo”.
Ha anche osservato che il mercato è in costante ascesa dalla fine di ottobre e che una flessione era inevitabile. Nonostante i recenti fattori che hanno contribuito al calo del mercato, Cramer non è eccessivamente preoccupato delle implicazioni a lungo termine per le azioni.
“Sì, abbiamo tassi più alti, ma l’impatto sull’economia non è profondo”, ha detto Cramer.
“Nel frattempo, l’impatto sul mercato è quello che ci si aspetta di solito: La gente paga meno per le azioni quando i tassi salgono. Abbiamo dimenticato che questo accade”.
Perché è importante
La recente flessione del mercato è una continuazione del trend di lunedì, che ha visto l’S&P 500 e il Nasdaq Composite in ribasso. Questo è stato attribuito alle preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia e sul futuro dei tassi di interesse, come indicato dai forti dati economici e dai discorsi programmati della Fed.
Nel frattempo, la scorsa settimana, Goldman Sachs ha dichiarato che l’S&P 500 potrebbe registrare un’ulteriore impennata del 15% entro la fine del 2024, grazie all’eccezionale performance dei titoli tecnologici a grande capitalizzazione.
Alcuni esperti, come il capo economista di Apollo, hanno avvertito che l’attuale bolla dell’IA è più grande della bolla tecnologica degli anni Novanta. Altri, come Ray Dalio, ritengono che il mercato non sia in bolla, citando diversi indicatori.
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Foto: Cortesia di Scott Beale su Flickr