Con le elezioni presidenziali a meno di una settimana, i cittadini statunitensi stanno valutando i due candidati alla presidenza, scegliendo quale possa essere il migliore scenario per il Paese nei prossimi quattro anni (se non hanno già votato).
Un modo per farlo è guardare indietro al primo mandato del presidente Donald Trump e confrontare l’impatto che le sue politiche hanno avuto sul Paese con quelle delle precedenti amministrazioni.
I numeri del PIL con Trump: durante la campagna elettorale Trump si è definito la scelta migliore per l’economia statunitense; il presidente in carica usa spesso il mercato azionario come segnapunti delle sue politiche, anche se la migliore rappresentazione dell’economia reale degli Stati Uniti è il prodotto interno lordo.
Ecco uno sguardo alla crescita del PIL statunitense durante la presidenza Trump (la stima per il 2020 giunge dalla Federal Reserve):
- 2017: +2.3%
- 2018: +3%
- 2019: +2.2%
- 2020: -3.7%
Il confronto fra Trump e gli altri presidenti: nel complesso, durante il primo mandato di Trump la crescita del prodotto interno lordo degli Stati Uniti è stata in media dello 0,95%; confrontiamo adesso la crescita del PIL con Trump con quella registrata dal suo predecessore, Barack Obama:
- 2009: -2.5%
- 2010: +2.6%
- 2011: +1,6%
- 2012: +2.2%
- 2013: +1,8%
- 2014: +2,5%
- 2015: +3,1%
- 2016: +1.7%
Negli otto anni con Obama in carica, la crescita del prodotto interno lordo degli USA è stata in media dell’1,62%, circa il 70% in più rispetto al tasso di crescita avuto con Trump. Ecco uno sguardo ai tassi di crescita medi del PIL durante le ultime sei presidenze degli Stati Uniti:
- Jimmy Carter (Democratico): 3,25%
- Ronald Reagan (Repubblicano): 3,48%
- George H.W. Bush (Repubblicano): 2,25%
- Bill Clinton (Democratico): 3,88%
- George W. Bush (Repubblicano): 2,2%
- Barack Obama (Democratico): 1,62%
- Donald Trump (Repubblicano): 0,95%
Nei suoi primi quattro anni in carica, Trump ha dunque avuto un tasso di crescita medio del PIL più basso in assoluto rispetto agli ultimi sette presidenti degli Stati Uniti.
In generale, nel gruppo summenzionato la crescita del PIL è stata più alta sotto le amministrazioni Clinton e Reagan, mentre è risultata più bassa con Trump e Obama.
Il punto di vista di Benzinga: il mercato azionario è un indicatore economico fondamentale, e negli ultimi sei mesi l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) è cresciuto del 19,8%.
Questo movimento positivo dei prezzi indica che la crescita del PIL è sulla buona strada per un rimbalzo nel 2021, ma la domanda per i cittadini USA è se tale rimbalzo si verificherà con Trump o con Joe Biden come presidente.