Credit Suisse Group AG (NYSE:AG) ha annunciato una riorganizzazione ai massimi livelli dirigenziali in seguito ai disastri in sequenza rappresentati dal crollo dell’hedge fund Archegos Capital Management e dal congelamento di 10 miliardi di dollari in fondi di investimento collegati a Greensill Capital, una società britannica di supply chain finance fallita.
Cambiano i giocatori: l’istituto di credito svizzero ha dichiarato che Brian Chin, CEO dell’investment bank, si dimetterà dall’executive board il 30 aprile mentre le dimissioni di Lara Warner, chief officer per il risk e la compliance, arrivano con effetto da martedì; Chin e Warner, inoltre, lasceranno la banca.
A partire dal 1° maggio, Christian Meissner sostituirà Chin come dirigente e nel comitato esecutivo; Meissner è stato co-responsabile di IWM Investment Banking Advisory e vicepresidente della sezione investment banking di Credit Suisse da ottobre 2020, e in precedenza è stato responsabile della sezione Global Corporate and Investment Banking presso Bank of America Merrill Lynch.
Warner viene sostituita nel suo ruolo e nel comitato esecutivo da Joachim Oechslin, nominato ad interim e che in precedenza ha ricoperto entrambe le posizioni dal 2014 al 2019 prima di diventare consulente senior e chief of staff del CEO di Credit Suisse Group.
Un’altra nomina ad interim è quella di Thomas Grotzer come responsabile globale della compliance; Grotzer è stato consigliere generale e membro dell’executive board di Credit Suisse (Schweiz) AG dal 2016.
Problemi finanziari: Credit Suisse ha anche annunciato che saranno condotte delle indagini sui fondi gestiti di supply chain finance di Credit Suisse Asset Management e sul collasso di Archegos, che è costato alla banca 4,7 miliardi di dollari; le indagini saranno condotte da soggetti esterni, supervisionati da un comitato speciale nominato dal board.
A seguito delle problematiche giunte in successione, Credit Suisse ha annunciato che ridurrà il proprio dividendo e che sospenderà il previsto programma di riacquisto di azioni proprie.
“La perdita significativa nella nostra attività Prime Services relativa al fallimento di un hedge fund con sede negli Stati Uniti è inaccettabile”, ha affermato in una nota Thomas Gottstein, AD di Credit Suisse Group.
“In combinazione con le recenti questioni relative ai fondi di supply chain finance, riconosco che questi casi hanno causato notevoli preoccupazioni fra tutti i nostri stakeholder. Insieme al consiglio di amministrazione siamo pienamente impegnati ad affrontare queste situazioni.
“Verranno imparate serie lezioni”, ha detto Gottstein. “Credit Suisse resta un’istituzione formidabile con una storia ricca”.
Nella tarda giornata di lunedì Bloomberg ha citato una fonte anonima in base alla quale Credit Suisse Group AG avrebbe venduto circa 2,3 miliardi di dollari in titoli azionari legati alla debacle del fondo Archegos; la banca ha offerto block trade legati a ViacomCBS Inc. (NASDAQ:VIAC), Vipshop Holdings Ltd. (NYSE:VIP) e Farfetch Ltd. (NYSE:FTCH).
Il 22 aprile Credit Suisse pubblicherà il rapporto sugli utili del primo trimestre 2021.
Movimento dei prezzi di CS: nella sessione pre-market le azioni di Credit Suisse quotate negli Stati Uniti sono arretrate dello 0,28% a 10,84 dollari.
Sede di Credit Suisse a Zurigo. Foto di Thomas Wolf/Wikimedia Commons