L’indice del dollaro, un indicatore che riflette la forza del dollaro rispetto a un paniere di valute, ha raggiunto il massimo degli ultimi 20 anni a 109,4. Il picco arriva dopo che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha previsto nel suo discorso di Jackson Hole di venerdì un altro possibile aumento considerevole dei tassi al prossimo Federal Open Market Committee (Riunione del FOMC).
Il dollaro ha toccato 138,65 contro lo yen giapponese nei primi scambi in Asia, attestandosi al livello più alto dal 21 luglio. Anche lo yuan offshore si è deprezzato al nuovo minimo biennale di 6,93 per dollaro.
Perché è importante
Il rafforzamento del dollaro USA e il crollo degli indici di Wall Street stanno avendo un effetto duplice sulle valute dei mercati emergenti (EM). Questo perché quando gli investitori stranieri si ritirano dai mercati emergenti, la conseguente svendita crea una maggiore domanda di dollari a livello locale, il che accentua ulteriormente il calo di queste valute.
Picchi potenziali
Secondo quanto riportato da Reuters, i mercati stanno ora prendendo in considerazione circa il 64,5% di possibilità di un rialzo dei tassi di 75 punti base alla prossima riunione del FOMC di settembre.
Il punto di vista dell’esperto
Carol Kong, senior associate per la strategia valutaria e l’economia internazionale presso la Commonwealth Bank of Australia, ha dichiarato a Reuters per questa settimana che l’indice del dollaro USA seguirà ancora più in alto verso i 110 punti, proprio mentre gli operatori di mercato continuano a prezzare cicli di inasprimento più aggressivi da parte delle principali banche centrali.
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