Le azioni dei mercati emergenti non sono andate malissimo quest’anno, ma con il MSCI Emerging Markets in rialzo di appena l’1,52% da inizio anno, questa asset class non rappresenta niente di entusiasmante, a meno che gli investitori non sappiano dove cercare.
Cosa è successo Quando si tratta di sviluppare i mercati azionari mondiali, sapere dove guardare di solito include un focus sull’e-commerce e sulla rivendita online, e ci sono alcuni ETF che rispondono a questa esigenza; inoltre questi ETF stanno facilmente sovraperformando le loro controparti di altri settori dei mercati emergenti.
Prendiamo il caso del KraneShares FTSE Emerging Markets Consumer Technology Index ETF (NYSE:KEMQ), in rialzo di quasi il 23% quest’anno.
Perché è importante Il KEMQ, che a quasi tre anni dalla nascita possiede asset in gestione per 143,55 milioni di dollari, replica l’indice Solactive Emerging Markets Consumer Technology; questo benchmark include società di e-commerce, online retail, fintech e internet di 26 economie in via di sviluppo, conferendogli un aspetto più espansivo rispetto alle tradizionali strategie dei mercati emergenti.
“Emerging Markets Consumer Technology si riferisce alle società online che facilitano le attività quotidiane della classe media nei mercati emergenti, uno dei gruppi di consumatori in più rapida crescita del pianeta”, ha affermato KraneShares in una nota recente. “Secondo uno studio della Brookings Institution, il consumo da parte di questa classe media potrebbe raggiungere il 50% del consumo globale totale entro il 2030, più che raddoppiando dal 2015”.
Così come gli analoghi ETF statunitensi, anche KEMQ è fortemente esposto ai servizi di comunicazione e ai beni voluttuari, poiché questi gruppi costituiscono l’84,60% del peso dell’ETF; in altre parole, KEMQ è al 100% un ETF di crescita, mentre l’MSCI Emerging Markets Index ha un rapporto crescita/valore di 60/40.
Questa è una distinzione cruciale, poiché il divario crescita/valore che gli investitori stanno riscontrando negli Stati Uniti si sta estendendo ad altre aree geografiche, compresi i mercati emergenti.
Cosa potrebbe succedere In aggiunta alla tesi su KEMQ bisogna dire che gli oltre 10 Paesi rappresentati nel fondo non sono vulnerabili agli stessi rischi potenziali dell’azionario USA.
“I rischi potenziali per il mercato statunitense includono il ridimensionamento dei programmi di stimolo della Fed, l’aumento della pressione sul dollaro USA, le valutazioni dei titoli che scendono a livelli normali e nuovi potenziali lockdown dovuti all’aumento dei numeri di casi di Covid-19″, osserva KraneShares. “Inutile dire che aumentare la diversificazione globale nel proprio portafoglio può essere una cosa saggia. Riteniamo che in questo momento critico la tecnologia di consumo dei mercati emergenti rappresenti un’opzione matura per la diversificazione globale”.
Inoltre, KEMQ è disponibile a sconto; non è detto che i componenti del fondo siano economici, ma i suoi titoli sono più convenienti degli equivalenti statunitensi dell’e-commerce e dell’online retail.