I cosiddetti gold bugs (ovvero gli investitori maggiormente rialzisti sull’oro) esultano: una crisi al confine meridionale degli Stati Uniti, un’altra guerra pronta a scoppiare in Medio Oriente, la riuscita di un attacco informatico a uno dei gasdotti energetici della nazione ed evidenti segni di inflazione hanno portato a un fenomeno di flight to safety (fuga verso la qualità).
Dall’inizio di aprile il prezzo dell’oro è salito di quasi il 10%.
Molti investitori vorrebbero investire in oro, ma non vogliono avere la seccatura di acquistarlo e conservarlo; l’acquisto di titoli di singole società aurifere, inoltre, può essere molto rischioso.
Questi investitori dovrebbero invece prendere in considerazione gli ETF sull’oro, come l’SPDR Gold Shares ETF (NASDAQ:GLD), il ProShares Ultra Gold ETF (NASDAQ:UGL) e il ProShares UltraShort Gold ETF (NYSE:GLL).
L’obiettivo di investimento di GLD è quello di riflettere la performance del prezzo dei lingotti d’oro, meno le spese dell’ETF.
UGL è un fondo per investitori aggressivi che utilizza la leva finanziaria.
UGL cerca di replicare i risultati dell’investimento giornaliero – al lordo di commissioni e spese – corrispondenti al doppio della performance giornaliera del Bloomberg Gold Subindex.
GLL è progettato per investitori aggressivi che ritengono che il prezzo dell’oro scenderà; il fondo cerca di replicare i risultati di investimento giornalieri corrispondenti a due volte l’inverso della performance giornaliera del Bloomberg Gold Subindex, meno commissioni e spese.