L’inflazione è definita come l’aumento dei prezzi. Una cosa che spesso viene sottovalutata però è che i prezzi al dettaglio contengono anche l’IVA e, di fatto, in un certo qual modo anche le tasse che le aziende versano allo Stato.
Il meccanismo di incasso dell’IVA
In particolare l’IVA viene incassata dallo Stato quasi subito, ovvero al termine del mese o del trimestre. Quindi dato che in Italia già da agosto dello scorso anno si è innescato un aumento dell’inflazione superiore al target del 2%, è già quasi un anno che lo Stato incassa più IVA.
Pertanto non deve stupire quanto rilevato da un recente studio di Unimpresa, secondo cui lo Stato italiano avrebbe incassato 10 miliardi di euro in più nei primi cinque mesi del 2022 a causa dell’inflazione.
Lo studio di Unionimpresa
Lo studio ha calcolato che lo Stato da gennaio a maggio ha incassato 61,6 miliardi di euro grazie all’IVA, ovvero quasi il 20% in più rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso.
Nei primi cinque mesi del 2021 l’inflazione in Italia era costantemente rimasta sotto la soglia del 2%, mentre a partire da agosto aveva iniziato a salire fino all’8% fatto registrare il mese scorso.
Anche l’incasso dell’Irpef è aumentato, ma solo del 2,3%, con una crescita per ora di meno di 2 miliardi.
In totale l’incasso tributario complessivo dell’erario nei primi cinque mesi del 2022 è salito a 188,6 miliardi di euro, ovvero 18,5 miliardi in più rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso. Più della metà del gettito fiscale aggiuntivo deriva dall’IVA.
Il Centro studi di Unimpresa che ha redatto questo report è formato da rappresentanti del mondo universitario, della cultura e dell’economia, con il supporto di esponenti della magistratura e delle Forze dell’ordine. SI occupa di ricerche, iniziative di studio, previsioni di mercato e promozione di osservatori permanenti su temi e realtà socio-economiche.
L’analisi è stata condotta su dati ufficiali del Ministero dell’Economia, da cui si evince che a tutti gli effetti lo Stato italiano in questo 2022 sta incassando più di quanto incassava nel 2021.
Per finire, gli altri proventi
Da notare che lo Stato italiano sta incassando di più anche grazie a maggiori proventi fiscali sul gas naturale, cresciuti del 35,7% passando dai 1,2 miliardi dell’anno scorso agli attuali 1,7 miliardi. In realtà tutto il comparto energia sta generando maggiori entrate per lo Stato, visto che accise, addizionali ed imposte erariali sono calcolate in percentuale sul prezzo di mercato.
Ora la domanda che ci si potrebbe porre è se utilizzare o meno questi maggiori incassi per cercare di aiutare soprattutto le famiglie colpite più pesantemente dall’aumento dei prezzi.
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