Tralasciando le preferenze politiche personali e concentrandosi puramente sul movimento dei prezzi, è chiaro che Twitter (NYSE:TWTR) ha un problema di tipo politico.
Cosa è successo: indipendentemente dalle proprie inclinazioni politiche, non si può negare che nell’ultima settimana Twitter abbia fatto segnare un -12,69%, con le perdite che accelerano a seguito del divieto permanente del presidente Donald Trump imposto dalla società di social media; questa decisione sta suscitando preoccupazione riguardo all’importantissimo indicatore del numero di utenti medi giornalieri, fra le altre cose.
Ci sono però buone notizie: Twitter è infatti soltanto uno fra i vari titoli di aziende social e, anche se nel breve termine potrebbe risultare consigliabile passare la mano su questo nome, esistono alcune alternative per scommettere sulle azioni del settore dei social media.
Perché è importante: riconosciamo i giusti meriti al Global X Social Media ETF (NASDAQ:SOCL): nell’ultima settimana, il primo ETF dedicato ai social media è cresciuto del 3,08% e dall’inizio del 2021 è in rialzo del 5,08%, mentre Twitter, la sua quinta partecipazione con un peso del 6,59%, ha perso il 13,13% da inizio anno.
Detto in altri termini, SOCL sta dimostrando che l’approccio a paniere sui nomi delle aziende di social media ha un senso, il che potrebbe tornare utile agli investitori man mano che i fattori politici sfavorevoli si attenueranno.
“Non crediamo che le decisioni di eliminare gli account personali del presidente Donald Trump o di moderare i contenuti relativi a Trump in modo più deciso comporteranno l’abrogazione oppure modifiche drastiche alla sezione 230 del Communications Decency Act, che offre immunità dalla responsabilità per i contenuti su Internet”, scrive l’analista di Morningstar Ali Mogharabi.
Mogharabi osserva che Alphabet (NASDAQ:GOOG), società madre di Google nonché altro componente del fondo SOCL, potrà considerare la decisione in merito alla rimozione di Parler (alternativa conservatrice di Twitter) dal suo app store.
Cosa potrebbe succedere: parte integrante dell’equazione di SOCL è che non tutte le società di social media sono note per intensi dibattiti politici che possono condurre a sgradevoli scambi fra utenti di varie tendenze politiche.
SOCL assegna quasi il 10,30% del proprio peso a Snap (NYSE:SNAP), mentre Pinterest (NYSE:PINS) e Spotify (NYSE:SPOT) costituiscono complessivamente quasi il 10%; nessuna di queste società gestisce piattaforme che possono condurre a forti scontri politici, e di questi tempi tale elemento favorisce sia loro che i loro investitori.
“Non abbiamo apportato modifiche alle nostre proiezioni e stime di fair value per Facebook, Alphabet, Twitter, Snap o Pinterest”, ha affermato Mogharabi. “Continuiamo a considerare Twitter, Snap e Pinterest sopravvalutate; consigliamo di attendere un leggero arretramento di Alphabet e Facebook prima di allocare nuovo capitale su quei nomi”.