Gli ultimi sondaggi di S&P Global rivelano che l’economia americana ha funzionato a pieno ritmo nel mese di giugno, con un’attività robusta e un’inflazione in via di raffreddamento che hanno creato un ambiente ideale, dando alla Fed un maggiore margine di manovra per tagliare i tassi di interesse.
Indici dei responsabili degli acquisti (PMI) globali di S&P per il mese di giugno: i punti salienti
- Il PMI composito è salito a 54,6 a giugno, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a maggio e segnando il livello più alto da aprile 2022.
- Il PMI dei servizi è passato da 54,8 di maggio a 55,1, superando le stime di 53,7 raccolte da Econoday. Si tratta della più forte espansione del settore dei servizi degli ultimi due anni. L’attività dei servizi è aumentata per 17 mesi consecutivi.
- Anche il PMI manifatturiero ha migliorato il suo percorso di crescita, passando da 51,3 a 51,7, battendo le previsioni di 51.
- S&P Global ha evidenziato un miglioramento della fiducia delle imprese per l’anno a venire, in particolare nel settore dei servizi, oltre a una crescente pressione sulla capacità operativa dovuta all’aumento della domanda, che ha spinto le aziende ad aumentare il numero di dipendenti per la prima volta in tre mesi.
- Un altro fattore positivo significativo è che la crescita della produzione non è stata accompagnata da un aumento della pressione sui prezzi. La misura dell’inflazione dei prezzi di vendita, rilevata dall’indagine, è scesa a un minimo di cinque mesi, grazie al rallentamento della crescita dei costi dei fattori produttivi, che indica una moderazione delle pressioni inflazionistiche.
L’opinione dell’economista
“Il PMI si attesta su un livello ampiamente coerente con la crescita dell’economia a un tasso annualizzato di poco inferiore al 2,5%. La ripresa è di ampia portata, in quanto l’aumento della domanda continua a filtrare nell’economia”, ha scritto Chris Williamson, capo economista aziendale di S&P Global Market Intelligence.
Williamson ha rivelato che l’inflazione dei prezzi di vendita si è nuovamente raffreddata dopo l’aumento di maggio, scendendo a uno dei livelli più bassi osservati negli ultimi quattro anni.
“I confronti storici indicano che l’ultimo calo porta l’indicatore dei prezzi del sondaggio in linea con l’obiettivo di inflazione del 2% della Fed”, ha aggiunto.
Reazioni del mercato
Le azioni sono rimaste relativamente invariate dopo la pubblicazione dei dati, con i principali indici azionari statunitensi in rosso, ad eccezione del Dow Jones, alle 10:00 di New York.
L’SPDR S&P 500 ETF (NYSE:SPY) è sceso dello 0,3%, mentre l’Invesco QQQ Trust (NASDAQ:QQQ), a forte componente tecnologica, è sceso dello 0,5%. Il calo è stato determinato da un secondo giorno consecutivo di prese di profitto nei titoli tecnologici e dei semiconduttori.
La più grande azienda al mondo, Nvidia Corp. (NASDAQ:NVDA), ha registrato un calo del 3,2% dopo aver chiuso in ribasso del 3,5% giovedì.
I rendimenti del Tesoro sono aumentati, con il rendimento decennale che è salito dal 4,23% al 4,26% dopo i dati PMI.
Il dollaro si è rafforzato dello 0,2%, mentre l’oro, monitorato dall’SPDR Gold Trust (NYSE:GLD), è sceso di oltre l’1% in giornata.
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