Secondo gli economisti intervistati da Reuters, si prevede che a maggio e a giugno la Federal Reserve aumenterà i tassi di interesse di mezzo punto percentuale per contrastare l’aumento dell’inflazione; prevedono anche una probabilità del 40% di una recessione l’anno prossimo.
Con il tasso di disoccupazione vicino al minimo quarantennale, l’inflazione al livello più alto degli ultimi quattro decenni e i prezzi globali delle materie prime in aumento, la maggior parte degli analisti ritiene che la Fed debba agire rapidamente per tenere sotto controllo le pressioni sui prezzi.
Più di 100 economisti intervistati da Reuters tra il 4 e l’8 aprile hanno previsto due aumenti dei tassi di mezzo punto percentuale quest’anno — i primi dal 1994 — portando il tasso sui fondi federali all’1,25-1,50% entro la riunione di giugno.
85 economisti su 102 prevedono un aumento di 50 punti base a maggio e una maggioranza comunque solida di 56 partecipanti ha affermato che la Fed seguirà con un rialzo di 50 punti base a giugno.
“Dato il cambiamento nei commenti ufficiali e con le pressioni inflazionistiche visibili in tutta l’economia, riteniamo che la Fed aumenterà i tassi di interesse di mezzo punto percentuale alle riunioni politiche di maggio, giugno e luglio”, ha dichiarato James Knightley, capo economista internazionale di ING.
Sebbene sia probabile che la banca centrale presieduta da Jerome Powell si riduca a movimenti di un quarto di punto nella seconda metà di quest’anno, il tasso sui fondi federali dovrebbe concludere il 2022 al 2-2,25%, 50 punti base in più rispetto alla previsione media di un sondaggio effettuato il mese scorso.
“Con la Fed che sembra sentire il bisogno di ‘recuperare’ per riprendere il controllo dell’inflazione e delle aspettative di inflazione, un ritmo rapido di rialzi aggressivi dei tassi di interesse aumenta le possibilità di un passo falso di politica monetaria che potrebbe essere sufficiente per far cadere l’economia in una recessione”, ha aggiunto Knightley.
Foto tramite Wikimedia Commons
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