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    Homepage » L’indicatore dell’inflazione preferito della Fed rispetta le attese

    L’indicatore dell’inflazione preferito della Fed rispetta le attese

    L'indice PCE mostra un aumento nel mese di ottobre, confermando la stabilità delle aspettative economiche.
    Piero CingariBy Piero Cingari27/11/2024 Notizie 3 min. di lettura
    L’indicatore dell’inflazione preferito della Fed rispetta le attese
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    Come previsto, un indicatore dell’inflazione tenuto sotto stretta osservazione dalla Federal Reserve è aumentato nel mese di ottobre, mentre i dati relativi ai redditi e alle spese personali continuano a rivelare una buona resistenza dei consumatori statunitensi.

    Nella giornata di mercoledì, la seconda stima di crescita economica del terzo trimestre si è attestata al 2,8%, in linea con i dati riportati inizialmente.

    L’inflazione sale di nuovo a ottobre

    L’indice dei prezzi delle spese per i consumi personali (PCE) è aumentato del 2,3% a ottobre su base annua, accelerando rispetto alla lettura del 2,1% di settembre ma rispettando le aspettative degli economisti del 2,3%, in base alle proiezioni di TradingEconomics.

    Su base mensile, l’indice PCE è aumentato dello 0,2%, in linea con la lettura precedente e con le previsioni dello 0,2%.

    Se si escludono i costi volatili di cibo ed energia, l’indice dei prezzi PCE core – ampiamente considerato come la misura dell’inflazione più affidabile della Fed – è salito al 2,8% su base annua nel mese di ottobre, in aumento rispetto al 2,7% di settembre e in linea con le previsioni degli economisti.

    Su base mensile, l’inflazione PCE core è rimasta ferma allo 0,3%, rispecchiando il ritmo di settembre.

    Il reddito personale ha registrato un’impennata dello 0,6% a ottobre, superiore al dato dello 0,3% registrato nel mese precedente e superiore alle aspettative del mercato.

    Anche la spesa personale, pur mostrando segni di rallentamento dallo 0,5% di settembre allo 0,4% di ottobre, ha superato le aspettative dello 0,3%.

    I dati sull’inflazione mantengono stabili le probabilità di rialzo dei tassi a dicembre

    I dati economici pubblicati mercoledì sottolineano la resistenza dell’economia statunitense e segnalano che le pressioni inflazionistiche potrebbero richiedere un attento monitoraggio nei prossimi mesi.

    Le aspettative del mercato per un taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve a dicembre sono rimaste stabili.

    Prima della pubblicazione dei rapporti sul PIL e sul PCE, gli operatori assegnavano una probabilità del 66% a un taglio dei tassi di 25 punti base durante la riunione del Federal Open Market Committee del 18 dicembre. Gli ultimi dati non hanno modificato queste probabilità, secondo lo strumento FedWatch del CME.

    L’indice del dollaro statunitense (DXY), monitorato dall’Invesco DB USD Index Bullish Fund ETF UUP (NYSE:UUP), è sceso dello 0,6% mercoledì.

    I titoli azionari sono rimasti per lo più fermi mercoledì mattina, con l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) in calo dello 0,1% alle 10:05 a.m. EST a New York. L’attività ridotta riflette una sessione di trading leggera in vista della festività del Ringraziamento.


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