Le pressioni sui prezzi si sono attenuate più del previsto a marzo, offrendo un significativo sollievo alle preoccupazioni sugli effetti anticipati dei dazi commerciali e alimentando ulteriormente il sentimento di rischio degli investitori dopo la sorprendente pausa di 90 giorni sui dazi decisa mercoledì dal presidente Donald Trump.
Il tasso d’inflazione annuale è sceso al 2,4% a marzo, il livello più basso degli ultimi sei mesi, dal 2,8% di febbraio, secondo i dati pubblicati giovedì dal Bureau of Labor Statistics.
Il dato è stato inferiore alle aspettative degli economisti che si aspettavano un 2,6%. Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo ha subito una contrazione dello 0,1%, in rallentamento rispetto all’aumento dello 0,2% registrato il mese precedente e al di sotto delle aspettative di un aumento dello 0,1%.
Si tratta della lettura mensile dell’inflazione più bassa da maggio 2020.
Il calo del 6,3% dei prezzi della benzina è stato più che compensato dagli aumenti degli indici dell’elettricità e del gas naturale. L’indice dei prodotti alimentari è invece aumentato dello 0,4% a marzo, grazie a un aumento dello 0,5% dei prodotti alimentari in casa e dello 0,4% dei prodotti alimentari fuori casa.
Le spese per gli alloggi, che costituiscono quasi un terzo del paniere dei consumi, sono aumentate solo dello 0,2%, il più piccolo incremento mensile dall’agosto 2021.
L’inflazione di fondo, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia, ha registrato un aumento del 2,8% su base annua, il più basso da marzo 2021.
Il risultato è stato inferiore al 3% previsto e in calo rispetto al 3,1% di febbraio. Su base mensile, l’inflazione core è aumentata dello 0,1%, in calo rispetto allo 0,2% di febbraio e al di sotto delle stime dello 0,3%.
Prima del report sull’inflazione di marzo, gli operatori avevano stimato una probabilità del 16% di un taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Federal Reserve nella riunione del 7 maggio. A giugno, i mercati avevano calcolato una probabilità del 75% di un taglio dei tassi.
Indicatori | Marzo 2025 | Consenso | Febbraio 2025 |
---|---|---|---|
Tasso di inflazione mensile | -0,1% (il più basso da maggio 2020) | 0,1% | 0,2% |
Tasso di inflazione annuale | 2,4% (il più basso da settembre 2024) | 2,6% | 2,8% |
Tasso di inflazione core mensile | 0,1% (il più basso da giugno 2024) | 0,3% | 0,2% |
Tasso di inflazione core annuale | 2,8% (il più basso da marzo 2021) | 3% | 3,1% |
Reazioni del mercato
I futures dell’S&P 500 erano in calo dell’1,6% alle 8:35 di New York, riducendo le perdite della notte in seguito al report benigno sull’inflazione.
Mercoledì, l’indice – monitorato dall’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) – ha chiuso in rialzo del 10,5%, registrando il più forte guadagno giornaliero dal 2008.
I futures sul Nasdaq 100 sono scesi dell’1,7%. Il giorno prima, i titoli tecnologici – monitorati dall’Invesco QQQ Trust (NASDAQ:QQQ) – hanno registrato un’impennata del 12%, il più grande balzo dall’ottobre 2008. Le azioni di Apple Inc. (NASDAQ:AAPL) – la più grande società al mondo per capitalizzazione di mercato – sono scese del 3,5% durante il trading pre-market di giovedì, dopo aver chiuso a +15% il giorno prima, segnando il miglior giorno dal gennaio 1998.
I rendimenti dei titoli del tesoro a 2 anni – più sensibili alle aspettative sui tassi di interesse – sono scesi di quasi 10 punti base.
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