Nella sessione asiatica di lunedì mattina i prezzi del petrolio erano in calo, in vista dell’incontro cruciale di mercoledì dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC) e dei suoi alleati che segnerà la conclusione del patto sulla riduzione della produzione deciso nel 2020.
Anche i deboli dati sulla produzione in Cina e Giappone hanno pesato sulle prospettive della domanda per la materia prima. L’indice PMI Caixin/Markit, che misura l’attività manifatturiera in Cina, a luglio è sceso a 50,4 da 51,7 di giugno, risultando molto al di sotto delle aspettative degli analisti di 51,5, secondo Reuters.
I dati hanno anche mostrato che il mese scorso l’attività manifatturiera giapponese è cresciuta al ritmo più lento degli ultimi 10 mesi.
Movimento dei prezzi
Al momento della pubblicazione, i futures sul WTI perdevano l’1,12% a 97,52 dollari e i futures sul Brent erano in calo dello 0,57% a 103,38 dollari.
Il vertice OPEC+
I produttori di petrolio interromperanno la riduzione record dell’offerta di 9,7 milioni di barili al giorno che avevano concordato nell’aprile 2020, quando la pandemia di COVID-19 aveva colpito la domanda. La decisione del gruppo potrebbe oscillare tra mantenere invariata la produzione di petrolio a settembre e decidere un leggero aumento, secondo Reuters.
Gli analisti sono scettici su un potenziale aumento, poiché la maggior parte dei produttori di petrolio sta faticando a coprire le proprie quote a causa della mancanza di investimenti nei giacimenti petroliferi.
Il punto di vista dell’esperto
Un analista di CMC Markets ha affermato che i prezzi del petrolio hanno poche possibilità di registrare perdite profonde a causa di un dollaro USA debole e della crisi dell’offerta in corso.
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