La Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse nella riunione di mercoledì, interrompendo una serie di tre tagli consecutivi dei tassi iniziata a settembre.
Il tasso sui fondi federali rimane in una fascia obiettivo compresa tra il 4,25% e il 4,5%, con una decisione unanime del comitato. A dicembre, la Fed ha abbassato i tassi di 25 punti base, portando il totale dei tagli cumulativi per il 2024 a 100 punti base.
La dichiarazione del FOMC della riunione di gennaio ha indicato che “l’attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo solido” e ha riconosciuto che l’inflazione, pur essendosi avvicinata all’obiettivo del 2%, “rimane alquanto elevata”.
“Il Comitato ritiene che i rischi per il raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inflazione siano più o meno in equilibrio”, ha aggiunto il comunicato.
Nelle precedenti proiezioni di dicembre, la Fed aveva rivisto al rialzo le previsioni di inflazione per il 2025, prevedendo un aumento dell’inflazione delle spese per consumi personali (PCE) al 2,5%, rispetto al 2,1% di settembre. Anche l’inflazione PCE core era prevista al 2,5%.
Facendo eco alla dichiarazione programmatica di dicembre, che aveva suscitato le preoccupazioni degli investitori per un atteggiamento più falco, la Fed ha ribadito che “nel considerare l’entità e la tempistica di ulteriori aggiustamenti” dei tassi di interesse, “il Comitato valuterà attentamente i dati in arrivo, l’evoluzione delle prospettive e l’equilibrio dei rischi”.
Non sono state apportate modifiche al ritmo dell’inasprimento quantitativo. La Fed continuerà a ridurre i titoli del Tesoro, il debito delle agenzie e i titoli garantiti da ipoteca delle agenzie, come annunciato in precedenza.
Gli investitori si concentrano ora sulla conferenza stampa del presidente della Fed Jerome Powell.
Reazioni del mercato
La decisione di mantenere fermi i tassi di interesse era ampiamente prevista dagli operatori di mercato, con i futures sulla Fed e i mercati delle scommesse che davano per quasi certa l’assenza di aggiustamenti.
I mercati azionari hanno mostrato reazioni contrastanti. L’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) ha oscillato intorno alla parità alle 14:05 ET, mantenendo perdite dello 0,6%. Le small cap, monitorate dall’iShares Russell 2000 ETF (NYSE:IMW), sono scese dello 0,4%.
Le azioni di Nvidia Corp. hanno esteso le loro perdite, crollando del 6% nelle prime contrattazioni del pomeriggio a New York, dopo che l’amministrazione Trump ha detto di voler imporre ulteriori restrizioni all’esportazione di chip dalla Cina.
Il dollaro USA, seguito dall’Invesco DB USD Index Bullish Fund ETF (NYSE:UUP), è salito dello 0,2%, sostenuto dal tono cauto della Fed sull’inflazione.
I rendimenti dei titoli del tesoro sono leggermente aumentati, con il rendimento biennale sensibile alle politiche in aumento di 3 punti base al 4,24%.
I prezzi dell’oro, rispecchiati dall’SPDR Gold Trust (NYSE:GLD), sono scesi dello 0,2%, mentre il Bitcoin (CRYPTO:BTC) è sceso dello 0,8%.
“Non dobbiamo avere fretta di modificare la nostra posizione politica”, ha dichiarato Powell durante le prime osservazioni della sua conferenza stampa.
Powell ha evitato di rispondere alle domande sull’interferenza di Donald Trump nella politica della Fed, dopo che il presidente aveva esplicitamente chiesto un abbassamento dei tassi di interesse durante un evento a Davos la scorsa settimana.
A livello settoriale, il Real Estate SPDR Select Sector Fund (NYSE:XLRE) è stato il peggior performer della giornata, estendendo le perdite all’1,3%.
I settori della difesa, come i beni di consumo e i servizi di pubblica utilità, hanno mantenuto un andamento sostanzialmente stabile.
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Illustrazione del presidente della Federal Reserve Jerome Powell creata con l’intelligenza artificiale via MidJourney